quanto guadagnano arbitri
Una Var Room della Serie A a Lissone (foto CF - Calcio e Finanza)

La Lega Serie A e la Figc guardano al futuro, con il nuovo Centro Var unico e centro di produzione della Lega Serie A svelato oggi, presso l’International Broadcast Centre di Lissone (Monza-Brianza). Una struttura che permette non solo quindi di riunire gli arbitri al Var in un unico luogo, ma anche di riunire gli aspetti produttivi a livello televisivo.

Con il centro di produzione di Lissone sono infatti collegati tutti e 17 gli stadi di Serie A, in una struttura realizzata in quattro mesi in cui sono stati stesi oltre 250km di cavi e in cui lavorano stabilmente 30 persone, con picchi di 80 nei giorni di gara. Sono 8 le Var Room dedicate agli arbitri per la Serie A, con 4 invece stanze per la Serie B (non ancora attive). Dal punto di vista televisivo, all’IBC la Lega commenta le partite in italiano, inglese e arabo, creando inoltre contenuti diversi come 11 format differenti di highlights, sempre in italiano, inglese e arabo, con tutti i contenuti prodotti a disposizione dei club e delle leghe.

“Questo progetto della Var Room centralizzata è un sogno che si realizza e che diversi mesi fa sembrava irrealizzabile. La struttura rappresenta una nuova eccellenza del calcio e dello sport italiano e ci fa capire che siamo entrati in una nuova era”, le parole di Gabriele Gravina.

“La Figc è stata la prima al mondo a voler lanciare la tecnologia nel calcio, dalla GLT al Var, e stiamo lavorando ad altri progetti. Siamo proiettati verso il futuro e vogliamo anche incidere sulla parte culturale di questo mondo – ha proseguito -. Aver abbandonato Coverciano per venire qui a Lissone mi rende felice, non siamo pentiti ma entusiasti e soprattutto contenti di esserci potuti agganciare ad una idea straordinaria come questo centro di produzione che sarà un altro passo verso il futuro”.

“Ci avete dato una opportunità unica. Si respira aria innovativa e di benessere che è particolare, quando l’arbitro è in una situazione di benessere sbaglia meno. Sarà impossibile non sbagliare, limiti e fragilità sono umane ma siamo nelle condizioni migliori per non sbagliare”, ha aggiunto Alfredo Trentalange, presidente dell’AIA.

“Questa struttura è un centro di produzione televisivo a tutti gli effetti, si realizza così un primo sogno condiviso con l’ad Luigi De Siervo. È la base di una media company che, se dovessimo un domani deliberarla a livello di assemblea, saremo già pronti per essere operativi nella distribuzione dei nostri contenuti sul mercato”, le parole del presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino. “È una visione di lungo periodo che ci mette davanti alle altre leghe in Europa, nessuno ha una Var Room come la nostra così come un centro di produzione integrato come questo. È un primo tassello che spero si trasformi in qualcosa di operativo per le nostre squadre che hanno bisogno di una visione strategica forte”.

“È un centro all’avanguardia, vivere professionalità in un centro come questo dà qualcosa di valore. Inutile dire che avere un centro dove si possa avere un confronto diretto con supervisore e commissione arbitrale è di grande valore, evitiamo dispersione e diamo feedback immediato”, ha aggiunto Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per la Serie A. “Possiamo permetterci di far fare un paio di partite a settimana agli arbitri più bravi. Il 18 novembre ci sarà un raduno qui, non tutto il gruppo può venire qui, stiamo scegliendo solo chi può garantire alto livello. Piano piano ci aspettiamo possano venire tutti, oggi solo professionisti di alto livello. Può essere uno stimolo a far meglio. Sono convinto che i ragazzi hanno grande qualità, vi chiedo di sostenerli perché sono bravi. Tante volte li critichiamo ma vanno sostenuti, sbaglieranno perché è normale ma dargli una chance significa riportare l’Italia al top anche negli arbitri. L’obiettivo riportare 6 arbitri al top in Europa perché sono convinto facciano fare bella figura al calcio italiano”. 

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Classe 1990, giornalista.