Dura condanna da parte del calcio femminile europeo contro la proposta FIFA del Mondiale biennale. La riforma, prevista sia per entrambe le categorie, avrebbe “un profondo impatto sportivo, economico, sociale e molti altri impatti dannosi che altereranno fondamentalmente il corso e lo sviluppo del gioco femminile”.
A riportarlo è un comunicato congiunto della UEFA insieme a diverse leghe europee. “Il rapporto simbiotico tra tutte le parti del calcio mondiale richiede una riflessione dettagliata e ponderata prima di raggiungere qualsiasi decisione definitiva sul futuro del calendario internazionale delle partite maschili e femminili. Ad oggi questo processo non ha ancora avuto luogo” accusano le federazioni.
Il comunicato elenca quindi le possibili conseguenze sul movimento femminile e maschile. La riforma “aggiungerà ulteriore congestione al calendario maschile (e femminile) con più tornei finali maschili che ostacoleranno la visibilità e la crescita delle competizioni giovanili femminili, di club e nazionali e dei campionati nazionali femminili in tutto il mondo“.
Tutto questo metterebbe “ulteriormente a dura prova le risorse tecniche, mediche e amministrative disponibili per le calciatrici delle squadre nazionali femminili, in quanto viene eliminata la necessità di disporre regolarmente per tutto l’anno di tali competenze e le risorse sono concentrate sulle competizioni maschili”.
Inoltre, il processo interromperebbe “la professionalizzazione e l’investimento nelle leghe nazionali, e quindi l’ambizione di creare un lavoro significativo a tempo pieno per le giocatrici e strutture che offrono un ambiente d’élite. Ci sono ancora pochissime leghe professionali a tempo pieno nel mondo”.
Altre accuse riguardano invece il congestionamento del calendario, l’eventuale perdita di valore delle competizioni Nazionali e la salute fisica delle calciatrici, tutti temi comuni anche al discorso del calcio maschile.