Il top manager ex Elliott che ha fatto pagare 2,4 miliardi di dollari all’Argentina ora mette nel mirino l’India. Jay Newman ha guidato la battaglia durata 15 anni dell’hedge fund statunitense Elliott Management (tra le altre attività anche proprietario del Milan) per costringere il governo argentino a pagare il suo debito inadempiente. Una battaglia conclusasi nel 2016 quando Buenos Aires accettò di saldare le pretese dei creditori, in quella che oggi viene vista come una delle più grandi operazioni di hedge fund.
Ora Newman, come raccontato dal Financial Times, ha messo nel mirino un altro caso simile. Il 69enne top manager è stato infatti assunto dagli azionisti di Devas Multimedia, una società satellitare e di telecomunicazioni coinvolta in uno scontro con il governo indiano: Devas dovrebbe ricevere 1,3 miliardi di dollari (con interessi da 350mila dollari al giorno) dopo una sedie di lodi arbitrali in suo favore in una disputa con Antrix, una società statale indiana. Cifra che, tuttavia, l’India si rifiuta di pagare e anzi ha avviato dei procedimenti per far chiudere Devas, che tra i suoi azionisti Deutsche Telekom, Columbia Capital e Telecom Ventures.
Ai tempi di Elliott, Newman aveva guidato la decisione di Elliott, insieme a un piccolo gruppo di creditori, di combattere contro l’Argentina attraverso i tribunali. “Ciò che cattura veramente il mio interesse sono quei rari casi che incarnano le carenze croniche nella governance che trattengono alcuni paesi dal loro pieno potenziale”, ha affermato Newman, come riporta il Financial Times.
“In Argentina, c’era un totale disprezzo dall’onorare i contratti di prestito. In India, è una totale mancanza di rispetto per le imprese private, specialmente quelle dall’estero”. Newman dubita che la battaglia con l’India consumerà i 15 anni serviti per risolvere la disputa argentina, ma ha detto che “è necessaria una forte volontà” per portarla a termine. “A volte ci vuole tempo perché un sovrano riconosca che non tutti i creditori piegheranno le tende e scompariranno”, ha concluso.