Mancini Vialli società offshore
(Foto: Claudio Villa/Getty Images, via Onefootball)

Anche Gianluca Vialli e Roberto Mancini travolti dall’onda del maremoto Pandora Papers. Come riportano Paolo Biondani, Vittorio Malagutti e Leo Sisti su L’Espresso, emergono numerosi dettagli sulle attività offshore dei due ex calciatori, già compagni di squadra nella Sampdoria campione d’Italia nel 1991.

Mancini Vialli società offshore – Le attività del Ct della Nazionale

Per quanto riguarda Roberto Mancini, l’inchiesta parte dal suo aereo Piaggio, di proprietà di Bastian Asset Holdings Ltd, una società delle British Virgin Islands (BVI) controllata da Mancini a partire dal dicembre del 2008. Secondo L’Espresso, il 13 gennaio 2009 Bastian riceve un prestito di 5,5 milioni di dollari erogato da una società con sede a Zurigo. Come garanzia, la finanziaria svizzera si prende in pegno sia il velivolo che le azioni della Bastian. Due settimane dopo, il 23 gennaio, il Piaggio viene concesso in leasing alla tedesca AirGo FLugservice di Magonza.

Nel novembre 2009, tuttavia, Mancini torna in possesso delle azioni che erano state date in pegno, e poco dopo scrive quindi alla Fidor-Fiduciaria Orefici di Milano e alla Bastian Asset Holdings delle British Virgin Islands, annunciando che intendeva “avvalersi delle opportunità offerte dalla recente normativa italiana sulla emersione delle attività detenute all’estero”.

L’obiettivo era sfruttare i vantaggi offerti dalla sanatoria dello scudo fiscale, secondo la quale il versamento di una quota forfettaria pari al 5 per cento del valore dei beni detenuto all’estero garantiva la non punibilità dei reati tributari. Tutto questo proprio nel momento in cui la legge promossa dall’allora ministro Tremonti si stava avviando a scadenza.

Mancini Vialli società offshore – Vialli e il legame con BC Partners

Ma nell’inchiesta è coinvolto anche l’amico Vialli, sempre secondo quanto emerge dai Pandora Papers, a cui fa capo la società offshore Crewborne Holdings Limited, costituita nel 1998, mentre la Belvedere Investments Limited agisce come fiduciaria per conto del Gianluca Vialli Family Trust (GLV Trust). Nel periodo compreso tra il 2008 e il 2013 i diritti di immagine di Vialli risultano trasferiti alla Crewborne Holdings, ma nei documenti non si fa menzione di come siano stati sfruttati.

In compenso, i documenti esaminati da L’Espresso fotografano una vorticosa movimentazione di denaro sotto forma di prestiti, che aumentano progressivamente, dai 319 mila euro del 2009 fino ai 4,1 milioni nel 2012. Il creditore è la Belvedere Investments, che, come detto, agisce fiduciariamente, per conto del Gianluca Vialli Family Trust.

La maggior parte dei soldi prestati da Belvedere serve a finanziare una società portoghese, Fish Eagle Trading e Servicos, costituita nella zona franca di Madeira. Una quota di molto inferiore viene invece girata a Claudio Giacopazzi, di Savona, un amico di Vialli.

Dai bilanci della Crewborne si scopre che la società delle BVI ha anche investito nel fondo chiuso “BC European Capital VIII”, gestito dalla BC Partners di Londra. Proprio BC Partners era interessata, nel gennaio scorso, a comperare una quota dell’Inter dal gruppo Suning, alleandosi con Vialli e con Fausto Zanetton, ex banchiere di Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Zanetton insieme all’amico calciatore ha fondato Tifosy, una piattaforma londinese di crowdfunding, che consente ai fan di investire in club sportivi. Nel 2019 la coppia di investitori aveva anche dimostrato un certo interesse per la Sampdoria, ma poi non se n’è fatto più niente, come nel caso dell’Inter.

L’Espresso ha contattato Gianluca Vialli per chiedergli della Crewborne, liquidata nel 2017, e degli altri suoi investimenti. L’ex calciatore, via sms, ci ha informato di essere un cittadino britannico aggiungendo che i suoi “business investments”, sono “registrati e gestiti” secondo le regole imposte da HMRC (il fisco di Londra, ndr). «Anche per rispetto degli altri shareholders preferisco mantenere un certo livello di privacy rispetto a questa parte delle mie attività», il commento di Vialli.

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