Le tensioni tra Stati Uniti e Cina forse non sono mai state così forti, dopo che nei giorni scorsi il presidente del paese del Dragone Xi Jinping aveva manifestato ufficialmente l’intenzione di Pechino di annettere Taiwan nel medio periodo. Tali tensioni erano già sfociate in una serie di sanzioni imposte a funzionari cinesi, e restrizioni sugli investimenti da parte di Washington.
Detto questo, però, pecunia non olet nemmeno dalle parti della capitale cinese, e ieri Goldman Sachs, una delle banche simbolo del capitalismo a stelle e strisce, oltre che recentemente impegnata nel mondo del pallone con il supporto alla ristrutturazione nel debito dell’Inter e il prestito da 500 milioni al Barcellona, ha ottenuto una importante approvazione da parte del governo di Pechino.
Goldman Sachs ha infatti ricevuto l’approvazione per assumere il 100% del capitale della sua joint venture in Cina, aprendo la strada a un’espansione aggressiva nella seconda economia mondiale.
Il via libera della China Securities Regulatory Commission “segna l’inizio di un nuovo capitolo per la nostra attività in Cina dopo una joint venture di 17 anni di successo”, ha affermato l’azienda in una nota interna, a 10 mesi dalla firma dell’accordo con il partner per assumere il pieno controllo.
“La migrazione delle nostre unità di business onshore da Beijing Gao Hua Securities Co. Ltd. a GSGH è a buon punto”, hanno affermato nel memo i massimi dirigenti della banca, David Solomon, John Waldron e Stephen Scherr. La piena proprietà “consentirà di posizionare la nostra azienda sulla crescita e il successo a lungo termine in questo mercato sotto un’unica entità interamente controllata”.
La mossa dà all’azienda l’autonomia per perseguire una strategia di crescita più chiara che includa l’aumento della forza lavoro in Cina a 600 unità e l’aumento delle attività di asset e wealth management della gestione patrimoniale, con potenziali profitti stimati nell’intero settore per miliardi di dollari. Assumere il pieno controllo in Cina avvicinerebbe l’azienda alla sua visione di essere “una Goldman” in tutti i mercati.