Superlega attacco UEFA
(Foto: Eric Alonso/Getty Images, via Onefootball)

La Superlega europea torna alla carica, poche ore dopo che il governo spagnolo si era dichiarato ufficialmente contrario alla sua creazione. Nella notte di Champions League – scrive il sito spagnolo Marca – è trapelato un documento con cui i promotori del torneo puntano a concedersi una “seconda chance”.

«Il progetto annunciato da 12 club ad aprile è stato manifestamente frainteso», inizia la lettera – senza firme – dal titolo “Ripensare il futuro del calcio nell’Unione europea”, all’interno della quale vengono esposti 10 punti chiave sulla necessità di riformare il mondo del pallone.

I promotori assicurano che non si tratta di un progetto che romperà con i campionati nazionali, ma che intende conviverci, «proseguendo nell’ecosistema esistente». Non mancano però gli attacchi alla UEFA e all’attuale Champions League.

«L’attuale Champions League, diretta e gestita dalla UEFA, il sedicente regolatore delle competizioni calcistiche in Europa, non è cambiata in quasi 30 anni ed è diventata rigida e noiosa», assicura il documento, che annuncia l’intenzione di eliminare il concetto di “membri permanenti” sostenuto ad aprile. La lettera assicura che si aprirà il torneo a nuovi club in Europa, grazie al merito sportivo.

«Il progetto Superlega è il riconoscimento di un sistema che si è rotto. La UEFA è il governo autocostituito del calcio nell’Unione europea, mentre è un’associazione privata svizzera governata dal diritto svizzero e soggetta al TAS in materia sportiva», si legge ancora nel documento.

«La UEFA ha stretti legami con alcuni proprietari di club che provengono da Stati non membri che sono sponsor di determinate competizioni e club, nonché acquirenti dei diritti audiovisivi per i tornei gestiti dalla UEFA e che fanno parte del loro comitato durante la stagione. La European Club Association non ha alcun processo elettorale trasparente», si legge nella lettera in un’allusione molto chiara al PSG e ad Al-Khelaifi .

Uno dei punti che loro stessi citano come indicatori della necessità del cambiamento che propongono è la mancanza di partite di altissimo livello. Le accuse sembrano essere forti in modo che i club possano avere più da dire in termini di governance, controllo dei loro diritti tv, trasparenza, fair play finanziario e solidarietà.

Sono questi – in pratica – i 10 punti chiave citati nel tentativo di riportare in auge il nuovo torneo nato e momentaneamente sepolto nel giro di 48 ore:

  1. La Superlega non è una proposta che romperà l’ordine stabilito o abbandonerà i campionati nazionali;
  2. Eliminano il concetto di “membri permanenti”;
  3. La Superlega è il riconoscimento di un sistema che si è rotto;
  4. I ruoli della UEFA creano conflitti strutturali;
  5. Stretti legami con alcuni proprietari di club in Stati che non sono membri;
  6. Mancanza di partite di alto livello;
  7. Controllo economico-finanziario inadeguato;
  8. Mancanza di trasparenza in materia contabile e di solidarietà;
  9. L’Unione europea sta perdendo il controllo sul calcio;
  10. I club delle grandi città situati in stati più piccoli non possono competere nell’attuale modello UEFA.

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1 COMMENTO

  1. La Superlega si fondava sui membri “permanenti”, in base al presunto “blasone” vantando che quelli avevano diritto per la loro importanza economica (o i loro debiti astronomici?) a partecipare vita natural durante e a decidere come doveva svolgersi la competizione, oltre a dividersi loro tutti i soldi.

    E’ durata 48 ore.

    Adesso i 3 ultimi Mohicani rimasti annaspano e annunciano ogni mese un nuovo “progetto” e un nuovo “piano”.

    A che titolo e con quale rappresentanza di tutti gli altri Club Europei e con quali poteri conferiti dagli altri Club Europei pretendano loro 3 di dettare dei nuovi regolamenti e dei nuovi format che tutti gli altri dovrebbero poi seguire non si capisce.

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