Dopo le elezioni comunali che si sono tenute a Milano il 3-4 ottobre e con la conseguente vittoria di Giuseppe Sala, riconfermato sindaco del capoluogo lombardo, il tema del nuovo stadio di San Siro è tornato in auge con prepotenza.
Il primo cittadino milanese deve fare i conti con i partiti che lo hanno sostenuto nella sua candidatura, tra questi anche i Verdi, che hanno a più riprese manifestato scetticismo nei confronti della costruzione di un nuovo impianto e che puntano alla ristrutturazione dell’attuale Giuseppe Meazza.
Intervistata da Fanpage.it, l’assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Elena Grandi, eletta in quota Verdi, ha parlato dei grandi temi che il suo assessorato, così come l’Amministrazione tutta, dovrà affrontare e sviluppare nei prossimi cinque anni.
Tra questi, anche quello del nuovo San Siro, sul quale ci si chiede come si possa trovare una quadra: «Secondo me è presto per dirlo perché bisogna capire come si sviluppano le trattative con le squadre, che il sindaco incontrerà prossimamente. Noi non sappiamo quanto Inter e Milan siano in grado di spingersi e se il loro progetto sia sostenibile economicamente anche per loro. Ovviamente sappiamo che ci sono progetti di ristrutturazione di San Siro che possono essere recuperati e integrati. Noi pensiamo che un intervento di questo tipo sia eccessivo in quel quartiere che può essere valorizzato diversamente dalla costruzione di centri commerciali».
E a proposito delle finanze delle due società aggiunge: «Non so quale sia la loro situazione finanziaria, so che non c’è una situazione esattamente trasparente sulle condizioni economiche delle squadre».
Condizioni che sono propedeutiche alla realizzazione del progetto: «Assolutamente e infatti sono certa che il nostro sindaco sarà molto attento e serio in merito a questo. Sa benissimo che non possiamo lanciarci in un’avventura se non c’è una garanzia».
Poi, sulla possibilità che Milan e Inter lascino Milano: «Sappiamo che le squadre hanno un potere di contrattazione importante anche se non credo che lasceranno Milano. L’area ex Falck di Sesto San Giovanni è li da tempo ma non mi pare ci siano sviluppi in tal senso».
In chiusura, un commento sull’idea di mantenere due strutture: «Improponibile perché uno dei due impianti resterebbe per forza di cose inutilizzato. Milano non se lo può permettere. Non si è mai vista una città con due stadi uno affianco all’altro».