Nessun appoggio da parte dell’Italia alla UEFA nella lotta alla Superlega europea, almeno per ora. Lo rivela La Gazzetta dello Sport, spiegando che lo Stato italiano non si è ancora costituito nel giudizio davanti alla Corte di Giustizia europea sulla legittimità della opposizione della UEFA al torneo e ai club ribelli.
La scadenza è fissata a oggi, ma ieri sera nulla era ancora arrivato dalla nostra avvocatura di Stato. Eppure, sulla presa di posizione dell’Italia c’era ottimismo anche perché il premier Mario Draghi lo scorso aprile dal suo profilo Twitter si era espresso in maniera contraria alla Superlega.
«Il governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport», aveva scritto il premier.
In totale, a sostegno della UEFA sono arrivate osservazioni da quindici Paesi, tra cui Francia, Portogallo, Danimarca, Croazia e Slovenia. Non c’è la Germania, ma soprattutto perché la fine dell’era Merkel ha catalizzato l’attenzione a scapito di tutto il resto o quasi. Di certo le osservazioni inviate dai governi europei, pur non essendo vincolanti per la Corte, hanno un importante peso politico, tanto che la Superlega ha già fatto circolare la nuova versione del progetto: due gironi a 20 squadre e non più uno soltanto.
Tornando all’Italia, se davvero oggi non arrivasse nulla in Lussemburgo – scrive il quotidiano – potremmo parlare di una decisione di Stato, di una scelta politica ben precisa che non può essere stata presa senza coinvolgere i vertici del governo.
Se la situazione non si dovesse sbloccare sarebbe un segnale poco positivo per i vertici del calcio, tra l’altro a pochi giorni dal mancato inserimento di qualsiasi forma di aiuto economico al pallone nel decreto fiscale. E poi ci sono i rapporti tra l’Italia e la UEFA. Il mancato arrivo delle osservazioni italiane viene vissuto con enorme stupore a Nyon.
Dal pallone italiano erano infatti arrivate rassicurazioni in merito al sostegno del governo Draghi. Una partecipazione considerata molto importante dalla UEFA, visto che il nostro resta uno dei campionati più importanti d’Europa e che un club italiano è coinvolto nella vicenda. Per questo ancora sperano che le osservazioni da Roma possano essere notificate oggi, in caso contrario la candidatura italiana a ospitare EURO 2028 potrebbe essere a rischio.