Il presidente del Milan Paolo Scaroni è intervenuto in conferenza stampa al termine dell’assemblea degli azionisti, che ha approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2021. Conti che hanno fatto registrare un rosso di 96,4 milioni, con ricavi in crescita e costi in leggero calo.
Scaroni bilancio Milan – Il nuovo stadio
In apertura, Scaroni ha parlato del tema nuovo stadio, tra i più caldi in questi giorni: «E’ la nostra preoccupazione, non possiamo tornare a essere protagonisti senza infrastrutture che hanno già le squadre con le quali competiamo in Champions League. Abbiamo incontrato il sindaco lunedì, sono uscito ottimista perché anche lui concorda sul fatto che Milano meriti uno stadio di grande livello perché i due club smettano di vendere i loro gioielli, come è successo con Lukaku o con Donnarumma (liberatosi a zero, ndr)».
«Ho avuto rassicurazioni dal sindaco – ha aggiunto il presidente del Milan –, dobbiamo mettere appunto i dettagli sui progetti di real estate. Siamo ottimisti e fiduciosi e ci stiamo muovendo con rapidità perché vogliamo partire quanto prima».
Ancora sul nuovo stadio: «Costruiremo un nuovo impianto e continueremo a giocare nel Meazza, poi ci trasferiremo quando sarà pronto. Tutto il progetto di real estate di due anni fa ci richiede una revisione, anche a seguito del Covid, e la nostra idea è procedere in due fasi. Partire immediatamente sullo stadio e rivedere il progetto di real estate che comunque avrà il suo inizio tra mesi o anni per incontrare esigenze nostre e del Comune».
Sul nuovo San Siro «c’è un accordo che potrei riassumere così: a tutta velocità sullo stadio, che per ragioni sportive è un’esigenza primaria. Per il tema real estate possiamo parlarne con calma e troveremo un punto di arrivo che vada bene all’amministrazione comunale, più verde ed eco-friendly possibile, e anche a noi. Per la situazione finanziaria dell’Inter il tema non è stato trattato e parlo più volentieri delle finanze del Milan».
La discussione si è poi spostata sul Mondiale ogni due anni, tema affrontato dall’AD rossonero Ivan Gazidis: «Se pensiamo al modo i cui il calcio è governato è molto strano. Abbiamo club che pagano i giocatori, ma ne FIFA, ne UEFA pagano i calciatori, hanno così pochi costi e ricavi commerciali importanti».
«I club e gli imprenditori devono avere voce in capitolo perché negli anni sono stati ignorati. I club non sono stati consultati sulla Nations League per esempio. Quello che voglio dire è che club e giocatori vogliono capire bene la proposta e devono avere una voce in capitolo», ha sottolineato.
Scaroni bilancio Milan – L’obiettivo pareggio di bilancio
«Il budget per il 2022 è migliore del risultato dello scorso esercizio, il pareggio lo vedremo ma si capirà più avanti e i risultati sportivi condizionano i risultati economici. Per questo esercizio in cui sappiamo di essere in Champions pensiamo di migliorare i risultati dell’anno scorso».
Quel che è certo è che non esiste una «scansione temporale precisa, dipende dai risultati sportivi. Al Milan quello che piace e quello a cui tende è voler essere in Champions League sempre. Se riusciamo a ottenere questo risultato sportivo possiamo pensare di ridurre se non azzerare le nostre perdite nell’arco di tre anni».
La parola passa nuovamente all’AD Ivan Gazidis, a proposito del fronte UEFA in materia di Fair Play Finanziario: «Siamo stati in contatto regolarmente con la UEFA, anche se il meeting è stato spostato e ci incontreremo nei primi mesi dell’anno. Ci sarà un periodo di transizione verso le nuove regole del FPF, non può essere implementato subito. C’è una discussione in corso».
Inevitabile poi un riferimento al progetto Superlega, che Scaroni ritiene «accantonato, anche se rimangono i problemi che gli avevano dato luogo. Oggi abbiamo un passaggio chiave sulle norme legate alla concorrenza, il dilemma che dovrà sciogliere la Corte di Giustizia dell’Ue è capire se è possibile che UEFA e FIFA agiscano siano come organi regolatori che giudicanti. Noi ci auguriamo che vengano fatti interventi per consentire un riequilibrio economico».
Scaroni torna poi sul rosso di bilancio: «Per me 98 milioni sono tanti, è un miglioramento ma non sono contento seppur in controtendenza. La situazione finanziaria è merito del nostro azionista convinto che siamo in un percorso virtuoso e convinto che il denaro messo a disposizione sia un investimento».
Scaroni bilancio Milan – Gazidis e la politica dei rinnovi
In fondo, il tema dei rinnovi di contratti, sul quale Gazidis spiega: «Non sono decisioni mai facili, perché i club negoziano con agenti molto sofisticati. In passato i giocatori non erano spinti ad andare via a zero, ma oggi i club stanno cercando di operare in maniera più sostenibile. Ma giocatori e agenti cercano sempre gli stessi soldi se non di più. E come fanno a ottenere i soldi che ricevevano prima del covid? Aspettano la scadenza e se ne vanno a parametro zero. Non prendiamo decisioni senza analisi specifiche, sportive e finanziarie. Continueremo ad agire nell’interesse del club con l’obiettivo di ambire al top in Italia ed Europa ma in modo sostenibile. Penso che abbiamo fatto degli errori, ma in generale le nostre scelte hanno fatto progredire il club».
In chiusura, la società ha dato un aggiornamento per quanto riguarda la campagna abbonamenti. Il club sta valutando l’ipotesi di aprirla ma solamente una volta raggiunto il 100% della capienza. Restano da definire le modalità, se offrire la possibilità di un abbonamento unico per le partite rimanenti o se creare più pacchetti da 3 o 4 partite.