Si avvicina il grande test match tra Italia e Nuova Zelanda, in programma sabato 6 novembre allo Stadio Olimpico di Roma, e non c’è nessuno, appassionato o meno di rugby, che non si emozioni sentendo parlare degli All Blacks.
La Nazionale neozelandese è una delle squadre più iconiche della storia dello sport, capace di creare e mantenere un marchio estremamente popolare e conosciuto a livello internazionale. Il soprannome, così come l’haka e la felce, sono ormai parte integrante e indelebile della cultura del Paese. Ma cosa c’è dietro a questo nome? Perché si chiamano All Blacks?
Perché la Nuova Zelanda si chiama All Blacks – Le origini
Per spiegarne l’origine occorre una premessa tattica sulle posizioni in campo del rugby. La formazione è divisa tra i forwards, termine con cui in inglese ci si riferisce ai giocatori di mischia, e i backs, termine utilizzato per gli avanti. Questi ultimi risultano i giocatori più tecnici e talentuosi, più bravi a far muovere il pallone e a far emozionare il pubblico: un paragone col calcio potrebbe essere con i trequartisti o i fantasisti, capaci di magie ogni volta che sfiorano la palla.
L’origine del nome risiede proprio in questa caratteristica dei backs. Durante una tour nelle isole britanniche ad inizio Novecento, alla luce della bravura e della tecnicità dei giocatori neozelandesi, un giornalista inglese ha affermato che essi giocavano come se fossero tutti degli avanti: all backs, per l’appunto. Considerando il colore nero delle divise, la squadra divenne quindi nota nel prosieguo del tour come All Blacks, soprannome che mantiene tuttora.
A differenza di quanto si potrebbe immaginare, quindi, il nome non deriva unicamente dal colore nero delle divise, che serve a rappresentare il legame con la cultura Maori e viene utilizzato per tutte le manifestazioni sportive, l’equivalente dell’azzurro per l’Italia. Deriva invece dalle capacità e dalla qualità della Nazionale neozelandese, rimaste immutate negli anni, alimentando la fama, il fascino e la potenza del nome All Blacks.