“La Superlega non l’approvo perché in qualsiasi sport c’è la meritocrazia. Se vinci ottieni qualcosa, ci deve essere un sogno da realizzare. Siamo indietro anni luce rispetto agli altri. Inter, Milan e Juve dovrebbero aiutare il nostro sistema a crescere, non guardare il resto”.
Lo ha detto l’Ad del Sassuolo Giovanni Carnevali durante il Social Football Summit.
Poi ha continuato: “Certe idee che nascono da questa Superlega sono corrette, ma il sistema da cambiare deve partire dall’alto: dalla Fifa, dalla Uefa e dalla Lega”. Timida l’apertura al campionato a 18 squadre: “Potrebbe essere una soluzione per dare riposo ai grandi club che sono il nostro biglietto da visita. Ma non è solo questo. Le squadre medio-piccole così perderebbero altri soldi”.
Infine sui fondi sempre più presenti nel mondo del calcio: “Le proprietà italiane solide sono sempre meno e non capisco che vantaggi possa avere un fondo nell’investire nel calcio. Noi del Sassuolo abbiamo ricevuto offerte da questi fondi, perché siamo appetibili, ma non è mai stata presa in considerazione la vendita. Nemmeno un secondo appuntamento è stato mai fatto”.
“Squinzi mi chiedeva spesso se compravo Messi. Era una battuta, ma anche la dimostrazione che era un tipo ambizioso. I giocatori del Sassuolo in Nazionale? È una grande soddisfazione, il lavoro sta portando grandi risultati – ha aggiunto Carnevali – Penso anche a Sensi, Acerbi, Pellegrini, lo stesso Locatelli: la politica di puntarci ha pagato. Quando l’Italia ha vinto l’Europeo con i nostri ragazzi è stata una gioia incredibile”.
Carnevali ha parlato anche delle strategie societarie, spiegando come la necessità sia quella di “far quadrare i conti, perché l’aspetto economico è importante ed è difficile farlo combaciare con l’aspetto tecnico. Ricordiamoci che siamo al nono anno consecutivo in Serie A, che siamo stati in Europa e che nella passata stagione l’abbiamo sfiorata”.