«Il Qatar ha una delle più orribili legislazioni anti-queer del mondo, con l’omosessualità punibile con la morte. Inoltre, più di 6.500 persone sono morte finora nella costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo».
Con un comunicato stampa pubblicato in questi giorni, la Gioventù Socialista ha chiesto che la Svizzera boicotti i Mondiali in Qatar del 2022. I lavoratori «hanno dovuto vivere in condizioni di lavoro disumane, che devono essere descritte come schiavitù moderna», si legge nella nota.
Nonostante «tutta la comprensibile gioia per la qualificazione della Nazionale» GISO (la Gioventù Socialista) auspica quindi il boicottaggio del torneo. «La leadership politica è letteralmente pronta a camminare sui cadaveri: la Svizzera non deve farlo», afferma la presidente Ronja Jansen, citata nel comunicato.
«Un boicottaggio della Coppa del Mondo sarebbe un primo passo verso un pianeta che non si costruisce sui cadaveri e permetterebbe al paese dove ha sede la FIFA di mandare un segnale che sia sentito a livello internazionale», sostiene ancora Ronja Jansen.
I delegati di GISO si erano già espressi in giugno sul boicottaggio della manifestazione sportiva in Qatar, ma la qualificazione diretta ottenuta lunedì sera dalla Nazionale dà naturalmente nuova linfa alla rivendicazione.