Malagò risponde a Infantino
Giovanni Malagò, presidente del CONI (foto Insidefoto.com)

Giovanni Malagò potrebbe dimettersi dal ruolo di presidente del Coni. L’indiscrezione, riportata dal Corriere della Sera, arriva dopo il duro attacco da parte dello stesso Malagò sul tema della riforma dello sport che, tra le altre problematiche, depotenzierebbe il Coni.

Una situazione che si aggiunge alle lentezze burocratiche nel decollo della situazione per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Da qui, spiega il quotidiano, nascerebbe la tentazione di Malagò di fare un passo indietro, passando però prima dalla richiesta di un incontro con il Premier Mario Draghi.

In conferenza stampa, Malagò ha spiegato: “Sulla pianta organica non si trova soluzione e su questo il Coni è profondamente deluso dal comportamento del Dipartimento per lo Sport. Non ha giocato una partita in sintonia con le indicazioni del sottosegretario, sta facendo ostruzione. È un rimpallare di lettere”.

“Ho molto apprezzato l’impegno della sottosegretaria Vezzali ma il Dipartimento sapeva benissimo che oggi era la data finale per rispettare la data per emettere i bandi – ha aggiunto Malagò -. Dire che siamo sconcertati è poco, visto il prestigio del Coni e i risultati ottenuti. Il presidente del Comitato olimpico ancora non ha una sola persona dipendente del Coni e faremo presente tutto questo al Cio”.

“Vezzali è vittima di questo comportamento, ma non ho alternative di chiedere un appuntamento con Draghi – annuncia Malagò – e vedremo se possono confutare la realtà dei fatti. Gli dirò ‘Presidente, come si può risolvere questa situazione?’ Si tratta di un palese caso di incompetenza, sempre che non ci sia malafede. Sembra l’ultimo soldato che non hanno avvertito che la guerra è finita”.

Quella che si è innescata, secondo il capo dello sport italiano è “una penosa e sconcertante vicenda da parte del Dipartimento dello Sport. La Giunta ha emanato un documento su questa questione. Siamo l’unico ente pubblico al mondo che ha questa situazione. Devo invece ringraziare Sport e Salute, decisivo è stato il nuovo dg Diego Nepi, che tre minuti prima della Giunta ha mandato il documento per trasferire gli asset”, ha concluso Malagò.

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