Mentre Mino Raiola attacca duramente la FIFA in relazione al rapporto con gli agenti sportivi, il presidente dell’organo di governo del calcio mondiale Gianni Infantino prosegue per la sua strada e lavora per limitare i compensi dei procuratori.
Il massimo dirigente della FIFA – scrive Il Corriere dello Sport – ha ricevuto anche il sostegno della Commissione per la Cultura e l’Istruzione del Parlamento europeo, la stessa che qualche settimana fa si era interessata alla questione Superlega, sottolineando la necessità di proteggere il modello sportivo attuale.
Stavolta, attraverso le parole del deputato Tomasz Frankowski, la Commissione ha parlato «della necessità di regolamentare l’attività degli agenti non solo con la Camera di Compensazione, ma anche introducendo la licenza necessaria per esercitare la professione e un massimale per le loro commissioni».
Inoltre, ha chiesto «alle autorità sportive competenti di garantire la pronta attuazione delle nuove regole che vanno nella direzione giusta, quella della trasparenza». Infantino, insomma, ha un alleato forte nella sua battaglia, soprattutto se questa dovesse spostarsi nei tribunali ordinari.
Qualche passo in avanti è stato fatto con la Camera di Compensazione, ma il vero obiettivo è quello di limitare il raggio d’azione dei procuratori, che adesso, in alcune operazioni, possono arrivare a rappresentare l’assistito e le società che da mettere d’accordo per il trasferimento.
L’idea di Infantino sarebbe quella di fare sì che gli agenti arrivino a curare gli interessi dei soli calciatori o – nella peggiore delle ipotesi – di evitare che percepiscano percentuali esorbitanti, bonus alla firma o in caso di futura rivendita.