L’incontro tra il capogruppo del Pd, Filippo Barberis e una piccola delegazione del comitato “Sì Meazza” capitanata da Luigi Corbani si è concluso senza arretramenti da parte di nessuno. Lo riporta l’edizione milanese del Corriere della Sera, a proposito delle discussioni sul nuovo San Siro.
Nel frattempo, avanza l’ipotesi lanciata dal Verde Enrico Fedrighini di mettere tutti gli attori impegnati nel quadrante di San Siro intorno a un tavolo – da Milan e Inter a Hines, da Snaitech a Aler – perché il rischio è quello di funzioni duplicate nel giro di pochi metri, a partire dai concerti.
Non solo il Meazza, ma anche il nuovo stadio dei club prevede la possibilità di ospitare i concerti. Adesso si aggiunge anche l’Ippodromo dove a maggio – per esempio – è previsto il grande concerto di Vasco Rossi.
L’ipotesi di una cabina di regia non dispiace al Pd: «Sono d’accordo e dobbiamo confrontarci con l’assessore all’Urbanistica. Serve un coordinamento e una complementarietà tra le funzioni. Dobbiamo capire la forma di questa regia senza imballare il processo», le parole di Barberis.
«Perché si deve demolire San Siro? A questa domanda la risposta è stata perché lo vogliono Milan e Inter. Non è sufficiente. Sino a oggi abbiamo visto una giunta che è il solo sindaco e un Consiglio che fa finta di niente», ha detto invece Corbani di “Sì Meazza”.
«Il Consiglio sarà coinvolto, è fuori discussione, perché questo atto nasce proprio con un atto del Consiglio, con i 16 paletti alle squadre. Loro sono focalizzati sulla ristrutturazione di San Siro, noi sulla rigenerazione dell’area. E ricordo che non è mai stata data per scontata nessuna richiesta delle squadre. La riduzione delle volumetrie allo 0,35 ne è la dimostrazione», ha concluso Barberis.