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Lotito mostra l'aereo della Lazio (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

La remunerazione media per i ceo delle società quotate è di poco inferiore ai 2 milioni di euro. È quanto emerge dal primo Rapporto Fin-Gov sulla corporate governance realizzato dal neonato Centro di ricerche finanziarie sulla Corporate Governance dell’Università Cattolica.

Nel dettaglio, il pacchetto medio per gli amministratori delegati delle società quotate prevede un compenso fisso pari a 785 mila euro, con cifre variabil di breve e di lungo periodo che valgono – a target – rispettivamente 538 e 624 mila euro. La remunerazione totale media a target è quindi pari a poco meno di 2 milioni di euro (1,946 milioni di euro), con una composizione del pacchetto a target quindi pari al 49% fisso e al 51% variabile.

Gli importi e il pay mix – prosegue il rapporto – cambiano secondo la dimensione aziendale e la struttura dell’azionariato. Le società piccole prevedono a target un variabile inferiore al 50% del pacchetto, prevalentemente legato al breve termine. Al contrario le società grandi (soprattutto quelle non concentrate) attribuiscono pacchetti in cui il variabile e, al suo interno, la componente a lungo termine hanno peso preponderante.

E nel calcio? Le tre società italiane quotate (in ordine alfabetico Juventus, Lazio e Roma) hanno nelle scorse settimane pubblicato le cifre dei compensi versati, nella scorsa stagione, ai propri massimi dirigenti.

In casa Juventus, tra i dirigenti del CdA nella passata stagione mancava l’amministratore delegato (Maurizio Arrivabene, l’attuale Ceo, è stato nominato il 30 giugno 2021): il presidente Andrea Agnelli nel 2020/21 ha percepito 512 mila euro totali, mentre sono 436 mila gli euro che ha incassato il vice presidente Pavel Nedved. Tra i dirigenti che non facevano parte del CdA, l’ex ds bianconero Fabio Paratici ha avuto un compenso pari a 2,6 milioni di euro nel 2020/21. La somma sale a 2,629 milioni di euro considerando anche i benefici non monetari, in calo comunque di circa 260mila euro rispetto al 2019/20.

A pesare in casa Roma sono state invece in particolare le remunerazioni a due ex dirigenti giallorossi: l’ex vicepresidente Mauro Baldissoni, che ha lasciato la propria carica a settembre del 2020 con 1,5 milioni, e l’ex amministratore delegato Guido Fienga, con 1,75 milioni (quindi cifre di poco inferiori alla media).

Anche nel Consiglio di Gestione della Lazio non c’è un amministratore delegato. E fino al 2018/19 non c’erano nemmeno i compensi per lo stesso consiglio. Dal 2019/20, tuttavia, il presidente e proprietario Claudio Lotito ha scelto di attribuire un compenso al Consiglio di Gestione pari a 612mila euro annui lordi, senza alcuna componente variabile di remunerazione. Per gli esercizi 2019-20 e 2020-21, il compenso annuale lordo omnicomprensivo è così pari a 600mila euro per il Presidente del Consiglio di Gestione, ovverosia Claudio Lotito, e i restanti 12mila euro per il Consigliere di Gestione, il dirigente biancoceleste Marco Moschini.

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