Pugno duro della Francia dopo quanto accaduto a Lione, in occasione della sfida tra i padroni di casa e il Marsiglia. Il fantasista dell’OM Dimitri Payet era stato colpito da una bottiglietta lanciata dalle tribune e l’autore era stato identificato e fermato.
Per lui la Procura ha chiesto sei mesi di carcere e l’interdizione dagli stadi per i prossimi 5 anni, e si attende dunque la sentenza del Tribunale. Nel frattempo, in seguito al moltiplicarsi degli episodi di violenza in Ligue 1, una serie di misure per rafforzare la sicurezza negli stadi verrà proposta «tra quindici giorni».
Lo ha annunciato oggi il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, al termine di una riunione con i responsabili del calcio transalpino confrontato in questi ultimi mesi alla recrudescenza delle violenze in campo e tra gli spalti.
L’immagine di Neymar protetto dagli scudi degli agenti al Velodrome dal lancio di accendini e monetine è il simbolo di una realtà inquietante e del moltiplicarsi degli episodi. A questo si è poi aggiunto il fattaccio di Lione, con Payet colpito alla testa da una bottiglietta.
Il caso è finito per direttissima sul tavolo del governo. «Abbiamo deciso di lavorare insieme su quattro temi», ha precisato Darmanin, al termine della riunione di questa mattina a Parigi con i dirigenti del calcio francese, ma anche i presidenti dei club e i ministri della Giustizia, Eric Dupond-Moretti e dello Sport, Roxana Maracineanu.
Tra le opzioni, la messa al bando dagli stadi dei tifosi violenti e il rafforzamento della security all’interno degli impianti. Piste che ora sono sul tavolo di un gruppo di lavoro e che dovrebbero venire annunciate più nel dettaglio tra quindici giorni, come annunciato dal ministro. Per il capo della Lega calcio francese (LFP), VIncent Labrune, che oggi ha partecipato ai lavori, si tratta di una «urgenza assoluta».