Plusvalenze per 282 milioni di euro in tre anni «connotate da valori fraudolentemente maggiorati». C’è questo dato alla base dell’indagine della procura di Torino e della Guardia di Finanza, che ieri è sfociata in una serie di perquisizioni negli uffici della Juventus.
«I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, delegati alle indagini, sono stati incaricati di reperire documentazione ed altri elementi utili relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, con riferimento sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci», si leggeva nel comunicato pubblicato ieri dalla Procura.
«Allo stato – proseguiva la nota –, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva».
In termini di “proventi da gestione diritti calciatori”, la Juventus ha fatto registrare 43,2 milioni di euro nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2021, e addirittura 172 milioni di euro per quanto riguarda l’esercizio chiuso al 30 giugno 2020. Sono invece 157,2 i milioni relativi alla stagione 2018/19.
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