Premier League criptovalute
(Foto: Richard Heathcote/Getty Images)

La Premier League si è impegnata a indagare sui crescenti legami tra società operanti nel mondo delle criptovalute e club del massimo campionato inglese tra i timori per la mancanza di regolamentazione nel settore.

Tuttavia, secondo quanto riporta The Times, la lega ha anche ammesso che sta valutando una partnership con una piattaforma di criptovalute che fornisce oggetti da collezione digitali, noti come NFT (non fungible token).

Il timore è che i tifosi siano tentati di acquistare prodotti utilizzando la nuova “moneta elettronica” nella speranza che il suo valore possa aumentare. Si teme anche che vengano pagate commissioni per le transazioni significative e che i bambini siano tentati dalle piattaforme.

La Premier League ha confermato a The Times di non avere regolamenti relativi alle partnership con le criptovalute, che stanno diventando sempre più comuni, forse a causa del divieto incombente sulle sponsorizzazioni dal gioco d’azzardo.

I verbali dell’ultimo incontro tra la Premier League ei rappresentanti dei tifosi rivelano che «Richard Masters (AD della Premier League, ndr) si è impegnato a esaminare la questione e chiederà al direttore commerciale della Premier League di approfondire il tema in modo più dettagliato».

Allo stesso tempo, l’incontro ha anche rivelato che la stessa Premier League sta valutando se entrare nel mondo degli NFT. Tuttavia, gli addetti ai lavori insistono sul fatto che la lega sta adottando un approccio cauto e differente dal modello di fan engagement a cui hanno aderito diversi club.

Se da un lato sta richiamando sempre più attenzione, dall’altro il mondo degli NFT e delle criptovalute può infatti presentare aspetti poco chiari. Due settimane fa il Manchester City ha annunciato il lancio di una partnership con l’azienda 3Key Technologies, una piattaforma creata per gestire gli account di criptovaluta dei clienti.

La partnership però è stata sospesa dopo che un’indagine dello stesso Times ha spiegato come non si trovassero tracce online delle persone operanti all’interno della società stessa. Anche il Barcellona ha annullato l’accordo con la piattaforma Ownix, che mirava a commercializzare NFT per il club, dopo che un consulente della società è stato arrestato con l’accusa di frode.

Tim Payton, dell’Arsenal Supporters Trust, afferma che ci sono preoccupazioni diffuse riguardo alle società di criptovalute e ai club di calcio: «Non esiste una regolamentazione delle criptovalute in generale e nessuna nel calcio, quindi perché i club promuovono qualcosa che non è regolamentato? Ci dovrebbe essere una maggiore responsabilità nei confronti dei fan. È sicuramente qualcosa che la Premier League e il governo dovrebbero esaminare».

L’altra preoccupazione di Payton è che gli adolescenti possano acquistare un token per accedere alla piattaforma Socios, anche se non sono autorizzati a scambiare quei token. «Penso che sia sbagliato che i minori di 18 anni siano ammessi nella piattaforma anche se non sono autorizzati a scambiare token. È come far entrare i bambini nelle sale scommesse anche se non possono scommettere», ha detto.

Un portavoce di Socios ha affermato di tenere costanti colloqui con i regolatori ed è consapevole che ci siano problemi che circondano altre aziende. La società ha difeso la sua posizione sui minori di 18 anni affermando che limita la vendita di token alle persone con un conto bancario.

«Comprendiamo che quello che stiamo facendo è nuovo, diverso. E siamo consapevoli dei cattivi attori in questo spazio che creano prodotti imitativi di qualità inferiore. Questo è il motivo per cui abbiamo e continueremo a collaborare con i regolatori», ha detto il portavoce.

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