Nel caos delle indagini sulle plusvalenze, la Juventus sta cercando di dare il via a un nuovo corso che vede Maurizio Arrivabene come una delle figure chiave del mondo bianconero. Una nuova strada intrapresa qualche mese fa, ma già con diversi elementi di rottura rispetto al passato.
Arrivabene – ricorda La Gazzetta dello Sport – è nel cda bianconero dal 2012 ma solo dal luglio scorso, quando ha assunto le deleghe per la gestione dell’area sportiva, ha un ruolo operativo. Con l’addio di Fabio Paratici (ora al Tottenham) c’è stato un cambio evidente nella strategia.
Stop alle plusvalenze (che non sono operazioni illecite di per sè, ma una delle voci dei ricavi più importanti per i club calcistici) come era accaduto con insistenza nelle scorse stagioni. Arrivabene è l’uomo chiamato per far quadrare i conti. L’obiettivo è conciliare parametri sportivi ed economici, rendendo la Juventus competitiva e sostenibile.
La parola d’ordine del nuovo AD è semplificare, a partire dai nuovi contratti dei giocatori, che spesso hanno troppi vincoli e troppe variabili. Di ogni calciatore – spiega il quotidiano – è importante conoscere i costi complessivi (commissioni per i procuratori comprese) per poter avere un’esatta valutazione dell’impatto che acquisti e cessioni possono avere sul bilancio del club.
Sul mercato si sono già viste le differenze in estate: gli affari devono essere più sostenibili e più funzionali alle scelte tecniche. Basta scambi e stop alla corsa alle plusvalenze, come era accaduto nelle ultime stagioni, ma niente più ricorso anche ai parametri zero.
Solo acquisti mirati e per il futuro: i soldi saranno investiti, ma solo per operazioni davvero valide. Come potrebbe essere ad esempio per Dusan Vlahovic, che la Juventus aveva già messo in conto di assaltare la prossima estate, rinunciando di fatto a sostituire Ronaldo in questa stagione.