Il patron e presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, è intervenuto durante la trasmissione “Tutti Convocati”, in onda su Radio 24, per parlare del club toscano, di Vincenzo Italiano, ma anche di temi più generali del momento, dalle plusvalenze ai procuratori.
«Abbiamo cominciato una delle migliori stagioni degli ultimi 15 anni. Italiano ha portato grande entusiasmo, confermando i giocatori dello scorso anno, anche perché non abbiamo fatto rivoluzioni. Con il materiale che aveva ha fatto un grande lavoro», ha esordito a proposito del momento della squadra.
«Il mio grande sbaglio è stato mandare via Iachini dopo 7 partite, ho imparato che queste cose non si devono fare. La piazza e i giornalisti criticavano, quindi ho preso una decisione sbagliata. Pace con i giornalisti di Firenze? La maggior parte è brava gente, ma se qualcuno fa il male della Fiorentina non va bene, non sanno neanche difendersi da soli mentre Rocco lo deve fare pur non sapendo l’italiano», ha aggiunto a proposito della stagione 2020/21 e del rapporto con i giornalisti fiorentini.
Poi, una battuta su Vincenzo Italiano e sul suo lavoro: «Cosa mi ha colpito di più di lui? La modestia. Il grande merito è di Pradè e di Joe Barone. E poi è una persona che ama la famiglia, esattamente come noi».
Durante l’intervista, è stato chiesto a Commisso un commento alle parole di Gravina sulle vicende che riguardano la Juve e sulla necessità di non lasciarsi andare a processi sommari: «Ho una grande stima per Gravina, ma lasciatemi dire una cosa. Il calcio si può falsare dentro e fuori dal campo. A marzo quando qualcuno mi ha detto “se non facciamo soldi qui non rispettiamo le regole sulla liquidità” io ho mandato 30 milioni nel giro di 24 ore».
«A giugno – ha aggiunto – mi vengono a dire che il limite è stato cambiato perché molte big non erano in linea con i parametri, ma nessuno ce lo ha detto prima, nessuno ha detto che altri erano messi peggio. Nonostante questo, altre 5 o 6 squadre sono andate sotto e nessuno è stato penalizzato o richiamato. E questo non è giusto, le leggi devono essere uguali per tutti. Commisso e la Fiorentina hanno pagato tutto quello che c’era da pagare finora, non tutti lo hanno fatto», la critica del patron dei viola.
A proposito delle plusvalenze, Commisso ha detto che «sono perlopiù profitti su carta, ma i soldi non necessariamente arrivano. Noi parliamo sempre di cash, e se guardi i nostri dati mettiamo sempre le stesse cose. Qui sono stati messi i profitti sui bilanci per essere in linea con il Fair Play Finanziario».
Sarebbe dunque una buona idea quella di Gravina di considerare solo le plusvalenze con movimento di denaro? «Questa sarebbe una buonissima cosa. I profitti delle società devono riflettere i soldi che ci sono all’interno del club».
Tra i temi importanti, anche gli agenti e le loro commissioni: «Noi abbiamo parlato con la FIFA, la UEFA, il CONI e la Serie A. Voglio aiutare il calcio italiano, ma bisogna regolare le attività dei procuratori. In America non c’è un cash-market, non si vendono e comprano i giocatori, quello che guadagnano i procuratori è solamente una percentuale sul salario».
«Dove vogliamo andare con 700 milioni di commissioni ai procuratori? – l’attacco di Commisso –. Ho letto che ci sono 15/20 giocatori che se ne vogliono andare a zero, come Donnarumma, come Vlahovic. Se non fosse stato per me Dusan non avrebbe avuto neanche l’opportunità di crescere qui a Firenze. Un procuratore che fa l’agente di un club, del giocatore e del mio allenatore (Gattuso, ndr) non è ammissibile, questa cosa deve finire», ha ricordato a proposito della situazione che ha portato all’addio anticipato del tecnico calabrese in estate.
Ma su Vlahovic, nessuna questione chiusa per ora: «Non siamo ancora alla fine. Con l’annuncio che ho dato ho motivato il ragazzo, che è un professionista e sta portando avanti la Fiorentina. Io però che sia Vlahovic o i procuratori o qualcun altro, non mi faccio ricattare da nessuno. Il padrone di Vlahovic è la Fiorentina, si deve rispettare la sua volontà, ma anche chi lo paga. Io non sono tra quelli che non pagano gli stipendi, quindi voglio essere rispettato».
Sempre a proposito di agenti, un’idea potrebbe essere quella di eliminare il valore dei cartellini, come negli USA: «Assolutamente. La cosa che non mi piace degli USA è l’assenza di promozione-retrocessione, come avevano fatto con la Superlega. Vogliono rubare ai poveri per dare ai ricchi, il contrario di Robin Hood».
In chiusura, una battuta sul tema stadio: «Ci sono troppi poteri che distruggono le aziende che vogliono lavorare, che vogliono investire, aiutiamole».