Vanessa Ferrero avrebbe sottratto oltre 740 mila euro dalle casse della società per «procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori». E’ quanto scrive il Gip del tribunale di Paola in uno dei capi d’imputazione nei confronti della figlia di Massimo Ferrero, posta ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere il presidente della Sampdoria.
Dal gennaio del 2011 al dicembre del 2012, si legge nell’ordinanza, «con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l’importo di 740.520 euro». A Vanessa Ferrero viene contestato lo stesso reato di bancarotta di cui é accusato il padre.