Due importanti studi legali internazionali e un gruppo di otto agenzie di media sarebbero stati pagati 4 milioni di euro nei mesi precedenti al lancio dell’ormai nota Superlega europea. Lo riporta Bloomberg, sottolineando dunque l’ulteriore investimento da parte dei club che hanno preso parte al progetto – nato e accantonato nel giro di 48 ore – prima del suo lancio ufficiale.
Lo studio legale londinese Clifford Chance LLP avrebbe ricevuto la maggior parte di questa cifra, con attività di assistenza legale per il valore di 2 milioni di euro. Latham & Watkins LLP, che ha sede negli Stati Uniti, ha ricevuto invece – sempre secondo Bloomberg – 1,3 milioni di euro. Sei agenzie di pubbliche relazioni e altre due società legate ai media sono state pagate invece 800.000 euro fino a novembre 2020. Anche due agenzie di rating hanno condiviso compensi per 345.000 euro.
Sebbene le spese siano state ridotte rispetto alla dimensione complessiva del progetto da 4 miliardi di euro, gli investimenti da parte dei club dimostrano che il progetto per il torneo separatista ha avuto un lungo periodo di gestazione, anche se dopo il lancio ufficiale l’idea è stata rapidamente accantonata, almeno per quanto riguarda la sua prima forma.
Nonostante costi importanti sostenuti dalle società a livello legale e di pubbliche relazioni, il progetto della Superlega europea a 12 club è crollato nel giro di pochi giorni dal suo lancio ad aprile. Le squadre si sono rapidamente ritirate dal progetto finanziato da JPMorgan Chase & Co., di fronte a una reazione importante da parte della politica, dei tifosi e degli altri stakeholder del mondo del calcio (soprattutto la UEFA).