Cercare nuovi giovani talenti è il sale del calcio. E nel mondo del pallone sempre più 4.0, non mancano anche i servizi che aiutano anche a scovare i prossimi campioni, come Wescouting. Abbiamo intervistato il giovane manager milanese Francesco Colucci, Co-fondatore del progetto Wescouting, per spiegare il nuovo servizio dedicato allo scouting giovanile dilettantistico e spiegare cosa lo ha spinto a far parte di questo ambizioso progetto.
Come è entrato nel mondo del calcio?
«Come succede a tanti appassionati ho fatto molta gavetta sui campi di calcio della mia zona, a est di Milano, ma la svolta è stata qualche anno fa quando ho avuto la fortuna di lavorare e vivere a Miami per qualche anno a stretto contatto con un noto immobiliarista e appassionato di calcio, Massimo Nicastro».
«Il calcio giovanile negli USA ha sicuramente basi differenti, si pratica nei college, che possiamo definire le nostre scuole calcio, ma i ragazzi americani si cimentano in diversi sport prima di una scelta definitiva e crescono con una mentalità molto competitiva e performante, i genitori sono abituati a volere il meglio per la crescita del proprio figlio e a investire nella formazione a prescindere dal livello che possano raggiungere».
«Una volta tornato a Milano ho iniziato a seguire sempre più da vicino i club di cui Massimo Nicastro è socio e ho iniziato a farmi conoscere dagli addetti ai lavori ed instaurare rapporti, che nel calcio sono fondamentali. L’idea che ho conservato dagli Stati Uniti è il valore che danno alla formazione e alla conoscenza della pratica sportiva che praticano e di conseguenza la preparazione alla performance e sono convinto che nel calcio moderno si andrà sempre più verso una preparazione individuale».
Quale è la sua idea del calcio dilettantistico oggi?
«Il calcio dilettantistico e giovanile italiano continua a rappresentare il principale movimento sportivo del Paese. I numeri lo testimoniano con oltre 560 mila partite ufficiali disputate e più di un milione di tesserati. Visto il momento storico ed economico che stiamo attraversando, abbiamo pensato a come portare idee fresche nel calcio dilettantistico, così abbiamo iniziato un percorso imprenditoriale in grado di valorizzare questo importante bacino creando valore a tutti i livelli, sia ai diretti interessati che a tutto il movimento: gli atleti, le famiglie e gli addetti ai lavori».
Ci può descrivere in breve il progetto Wescouting?
«L’esperienza decennale passata sui campi di calcio ci ha permesso di affinare una certa sensibilità verso il settore, soprattutto in ambito giovanile e dilettantistico. Insieme ai soci fondatori della società, Gianfranco Faillo e Andrea Crestanello abbiamo intercettato i bisogni di questo “mercato”, in primis di coloro che tutti i giorni seguono i propri ragazzi investendo tempo e risorse con la stessa passione ma senza indossare le scarpette, ovvero le famiglie».
«Partiamo a valutare i calciatori o le calciatrici a partire dal primo anno di agonistica e i nostri servizi offrono la possibilità di ingaggiare un Talent Scout e comprendere attraverso la valutazione tecnica di un esperto, il livello raggiunto fino a quel momento in modo da capire insieme lo step successivo utile per il miglioramento del proprio atleta».
Quindi è un servizio ideale per le famiglie e siete operativi in tutta Italia?
«Wescouting rende accessibile a tutti i privati la possibilità di ricevere un servizio professionale di valutazione tecnica».
«Ci rivolgiamo anche agli addetti ai lavori come agenti Fifa che vogliono monitorare un proprio assistito limitando gli spostamenti o ai club sia dilettanti che professionisti che vogliono ampliare il monitoraggio del territorio».
«Abbiamo selezionato uno staff di osservatori qualificati in ogni provincia italiana in modo da soddisfare la richiesta del committente (club, genitore, procuratore, ecc.) e visionare e valutare dal vivo l’atleta obiettivo».
«Il Pacchetto “Premium” oltre alla visione di tre gare e una scheda tecnica personalizzata, prevede una video analisi comparativa con un calciatore professionista dello stesso ruolo tattico per evidenziare eventuali punti deboli, oltre a servizi di grande valore come una consulenza di un mental coach e un avvocato di diritto sportivo».
Che ruolo hanno gli osservatori nel vostro progetto?
«Sono figure professionali essenziali nel mondo del calcio in generale. In Wescouting sono parte del progetto e devono essere sempre aggiornati sia per quanto riguarda l’evoluzione del calcio stesso, che per quanto riguarda gli “strumenti” di lavoro. Naturalmente non esiste un solo “modus operandi” e oggi ci sono anche diversi strumenti tecnologici come la video analisi a supporto di questo mestiere, noi abbiamo un nostro metodo e siamo convinti che nei settori giovanili dilettanti l’occhio umano esperto e in grado di cogliere i dettagli, faccia ancora la differenza. I tempi di gioco, l’intelligenza calcistica nel compiere una scelta o gli aspetti emotivi non sono misurabili da alcun software».
Se il calciatore è particolarmente bravo?
«Se il feedback dei nostri osservatori è positivo il nominativo verrà inserito in un data base interno e messo a disposizione di settori giovanili professionisti con i quali stiamo stringendo rapporti».
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