L’epic fail della UEFA avvenuto ieri durante il sorteggio degli ottavi di finale della UEFA Champions League non solo ha messo alla berlina le istituzioni del calcio europeo in diretta e in mondovisione ma ha anche posto in grande evidenza quanti nemici abbia il presidente della UEFA Aleksander Ceferin all’interno del mondo del pallone.
I due grandi avversari dell’avvocato sloveno – ovvero il Real Madrid e la Juventus (il Barcellona, la terza società ancora formalmente presente nella Superlega, è scesa in Europa League), non hanno infatti mancato di palesare pubblicamente l’errore dell’organo di governo del calcio europeo.
Il club bianconero presieduto da Andrea Agnelli si è limitato a un tweet ufficiale – tra il desolato e lo sbigottito – in risposta al post con cui la UEFA comunicava il nuovo sorteggio, in sostituzione di quello viziato dall’errore di estrazione, e nei confronti del quale l’Atletico Madrid ha esposto le proprie rimostranze ufficiali.
— JuventusFC (@juventusfc) December 13, 2021
Molto più pesante è stato l’attacco sferrato dai Blancos di Don Florentino Perez. Il club madrileno si è fatto forte di un particolare: il suo ottavo era stato sorteggiato per primo in ordine cronologico, e quindi precedeva il sorteggio viziato tra Villarreal e Manchester United (squadre che non si potevano affrontare poiché già avversarie nella fase a gironi).
Da qui è partita l’offensiva del Real tra indiscrezioni su un possibile ulteriore ricorso e le parole del direttore delle relazioni istituzionali – nonché leggenda del club – Emilio Butragueño: «E’ stato sorprendente, deplorevole e molto difficile da capire. Considerando i milioni di tifosi che aspettavano il sorteggio, così come tutto il mondo dello sport». Va detto peraltro che mentre il primo giro al Real era andata tutto sommato bene, pescando il Benfica, nel sorteggio ufficiale è stato estratto come avversario il PSG, una sfida che proporrà dunque l’ennesimo scontro Messi-Real, ma anche il match tutto politico tra Perez e Nasser Al-Khelaifi, presidente del club francese e – dopo il fallimento della Superlega – numero uno dell’ECA.
E’ evidente, spiega un esperto manager di politica sportiva, che si trattava di un pretesto, perché era impossibile che la UEFA potesse accettare di tenere valido solamente il primo sorteggio e procedere con gli accoppiamenti delle altre squadre. Tuttavia, l’offensiva dei Blancos aveva una strategia ben precisa: mettere ancora più in evidenza gli errori del management della UEFA.
Ma quali sono le lamentele di Don Florentino? In soldoni, è quello contenuto nelle motivazioni che hanno portato al lancio del progetto di una Superlega europea in aprile. Ovvero, i calciatori li pagano i club, e quindi gli investimenti sono a carico della società. La UEFA da parte sua non investe e non rischia, ma organizza gli eventi – tra cui appunto il sorteggio – e non sempre lo fa al meglio.
Il tutto considerando che, se è vero che l’organismo redistribuisce la maggior parte dei soldi incassati per le competizioni tra i club, è altrettanto vero che ne incassa una parte grazie a questi ultimi senza assumersi sostanzialmente alcun tipo di rischio e intestandosi allo stesso tempo il diritto di bloccare nuove competizioni che fanno concorrenza alle sue. Insomma, l’offensiva del Real era volta a evidenziare ancora una volta l’insoddisfazione latente di molti club e non solo di quelli ancora presenti nella Superlega, verso la gestione da parte della UEFA della Champions League.
Va detto, infine, che a sorridere grassamente dell’errore del sorteggio non sono stati solamente i club contrari a Ceferin, ma molti presenti nella vicina Zurigo dove ha sede la FIFA. Infantino, di fatto, con l’idea del nuovo Mondiale biennale è infatti in rotta di collisione ormai palese con il presidente della UEFA, il quale a sua volta ha perdonato poco il dirigente svizzero – ex direttore generale proprio della UEFA – di avergli sottratto alcuni importanti manager quando si è materializzato il passaggio tra le due organizzazioni.