La Coppa d’Africa accende un nuovo scontro “planetario” nel mondo del calcio. Dopo il caso Mondiali biennali, che ha diviso le federazioni tra pro e contro la proposta della Fifa di Infantino, ora il prossimo torneo africano ha riacceso le polemiche, in un nuovo screzio tra Europa e Africa.
Le posizioni erano già contrapposte, infatti, sul piano di disputare la Coppa del Mondo ogni due anni: Uefa, Eca e federazioni nazionali restano compatte nel blocco dei contrari, mentre le federazioni africane strizzano l’occhio alla riforma, anche perché consentirebbe di fatto una maggiore visibilità al continente nel calcio internazionale, oltre al fatto che il maggior numero di tornei in Europa (ad esempio la Nations League) ha limitato le possibilità di organizzare amichevoli con le squadre europee, da sempre le sfide con maggior interesse.
Adesso, però, lo scontro riguarda la prossima Coppa d’Africa, che dovrebbe prendere il via il prossimo 9 gennaio. Il condizionale è d’obbligo, visto che le indiscrezioni sul possibile annullamento del torneo causa aumento dei casi Covid legati alla variante Omicron ha messo gli organizzatori in allarme. “La Coppa d’Africa si giocherà e si giocherà in Camerun. Non dobbiamo rispondere a quanto detto in Europa, possono pubblicare tutte le fake news che vogliono. Siamo in Camerun e stiamo preparando il torneo”, ha però spiegato un portavoce della CAF alla Gazzetta dello Sport.
L’aumento dei casi Covid ha tuttavia fornito la sponda ideale al calcio europeo per cercare di “boicottare” il torneo tra le nazioni africane. D’altronde, non è un segreto che in tanti, soprattutto tra i top club, non vedano di buon’occhio la Coppa d’Africa, che porta via per un mese alcuni dei migliori calciatori per un mese a metà stagione, con il rischio di infortuni ma soprattutto con condizioni fisiche al ritorno non sempre ideali (e i casi in tal senso non sono mancati negli ultimi anni).
L’ECA, l’associazione dei club europei, così ha voluto alzare la voce, partendo appunto dal tema Covid e protocolli, con la minaccia di non lasciar partire i giocatori. “A nostra conoscenza, la Confederazione calcistica africana non ha ancora reso pubblico un protocollo medico e operativo adeguato per il torneo CAN, in assenza del quale i club non potranno liberare i propri giocatori”, ha scritto l’ECA in una mail alla Fifa, sottolineando soprattutto il rischio di un’assenza dei giocatori più lunga del periodo di disponibilità previsto, a causa delle “quarantene e restrizioni di viaggio” legate in particolare l’emergere della variante Omicron del coronavirus. Secondo le regole per lo svincolo dei nazionali, confermate più volte dalla Fifa dall’agosto 2020, i club possono trattenere i propri giocatori se “è obbligatoria una quarantena di almeno cinque giorni dall’arrivo” nel luogo “dove si dovrebbe giocare la partita, o presso la sede del club al suo ritorno”.
Parole dure che hanno acceso lo scontro con la Federazione africana. Un portavoce della Coppa d’Africa ha infatti spiegato al Guardian: “Il torneo andrà in scena in Camerun il 9 gennaio 2022. Questo è alpha. E l’omega”, non rispondendo tuttavia sulla lettera inviata dall’ECA nei giorni scorsi. E lo scontro col calcio europeo continua, mentre sullo sfondo resta la guerra tra Gianni Infantino e Aleksander Ceferin che stanno “ammassando” i propri eserciti verso lo scontro finale.