I club di tutta la Premier League stanno valutando se ci sia la possibilità di sospendere gli stipendi di quei giocatori che sono costretti a fermarsi a causa del Covid in quanto non vaccinati. Il numero di giocatori in isolamento in tutte e quattro le divisioni è aumentato vertiginosamente nelle ultime due settimane a causa delle nuove regole del governo introdotte in seguito alla diffusione della variante Omicron. Un clima che ha lasciato molti club con squadre decimate e quattro partite rinviate in soli cinque giorni questa settimana.
Il mese scorso, spiega il Daily Mail, il Bayern Monaco si è rifiutato di pagare cinque dei suoi calciatori per ogni partita o giorno di allenamento saltati dopo essere entrati in contatto con una persona positiva al Covid. Per lo stesso motivo, il tabloid inglese spiega che i club inglesi stanno cercando di capire se possano seguire l’esempio, con la variante Omicron che minaccia di creare scompiglio con il calendario.
All’interno degli spogliatoi, cresce la pressione su coloro che non si sono vaccinati. Diversi club si sono messi in contatto con l’EFL sugli aspetti legali dietro questa possibilità e c’è un consenso generale sul fatto che le società dovrebbero poi prepararsi per una battaglia con l’Associazione dei calciatori professionisti, che sicuramente si opporrebbe a qualsiasi azione del genere.
I tassi di vaccinazione rimangono bassi in molti club in tutte e quattro le divisioni, con almeno tre squadre della Premier League che devono ancora vaccinare il 50% dei loro giocatori, con grande fastidio da parte dei medici delle società. I dati sui vaccini della Premier League dicono che – al 19 ottobre – il 68% dei giocatori era completamente vaccinato.
Leeds, Brentford e Wolves hanno aperto la strada alla campagna di vaccinazione della Premier League all’inizio di questa stagione e tutti e tre i club hanno immunizzato i loro giocatori.