Vi ricordate quando Gareth Bale infranse il record dei 100 milioni di euro, nel 2013, diventando il giocatore più pagato della storia del calcio? Quell’evento straordinario arrivava 120 anni dopo la prima commissione di trasferimento, risalente al 1893.
Ma per quanto incredibile sembri ancora oggi quel record, nel tempo è stato battuto da ben nove calciatori: con il trasferimento di Neymar dal Barcellona al Paris Saint-Germain, nel 2017, si è arrivati alla sbalorditiva cifra di 222 milioni di euro.
Questi passaggi dimostrano quanto si sia ingigantito il mercato dei trasferimenti, ma il presidente della FIFA Gianni Infantino ha recentemente accennato a delle misure che potrebbero cambiare per sempre lo strumento finanziario più famoso del calcio.
Il percorso verso i 222 milioni di euro
Quello di Willie Groves non è un nome molto frequente nelle conversazioni calcistiche, ma il suo trasferimento dal West Bromwich Albion all’Aston Villa, alla fine del XIX secolo, inaugurò una nuova era: quella dei trasferimenti dei calciatori dietro pagamento di una commissione.
In questo caso, la tariffa ammontava a 100 sterline, equivalenti a circa 11.000 sterline di oggi (13.000 euro). All’epoca, causò delle polemiche tra le persone che credevano che i trasferimenti dovessero rimanere senza coinvolgimento di denaro.
Il valore delle commissioni di trasferimento è aumentato costantemente nel corso degli anni, sebbene ci sia voluto quasi un secolo prima che la famosa soglia di un milione di sterline venisse superata. Il Nottingham Forest ha pagato al Birmingham City 1,15 milioni di sterline (1,36 milioni di euro) per i servizi di Trevor Francis, che ha ripagato la sua quota facendo fuori il Nottingham Forest alla sua prima Coppa dei Campioni con la nuova squadra, nel 1979.
Al giorno d’oggi, il mondo del calcio è pesantemente criticato per la sua avidità. Non c’è da sorprendersi, vedendo quanto si siano gonfiate le commissioni di trasferimento nel Ventunesimo secolo. Nel 2000, ad esempio, il record mondiale è stato battuto con il controverso trasferimento da 62 milioni di euro di Luis Figo, tra le acerrime rivali Barcellona e Real Madrid. Appena nove anni dopo, la cifra è balzata a 94 milioni di euro con il trasferimento di Cristiano Ronaldo, sempre al Real Madrid; infine, otto anni dopo ancora, è più che raddoppiata, con lo straordinario accordo su Neymar di cui abbiamo accennato prima.
Quello di Neymar è stato un trasferimento senza precedenti: non solo ha più che raddoppiato il record stabilito da Paul Pogba l’estate precedente, ma ha anche raddoppiato lo stipendio di Neymar, portandolo a circa mezzo milione di euro a settimana.
Da allora, tra le autorità calcistiche, si è acceso un vivacissimo dibattito sui tetti massimi delle commissioni di trasferimento e degli stipendi, nonché sulle misure da attuare per proteggere i club dall’insolvenza finanziaria.
Perché Infantino vuole che le cose cambino
Le cifre astronomiche sui trasferimenti dell’ultimo decennio hanno destato molto scalpore nel mondo del calcio, al punto che FIFA e UEFA hanno introdotto misure per proteggere la salute finanziaria delle squadre di calcio.
Il Fair Play Finanziario è il più famoso di questi provvedimenti: introdotto nel 2010, si tratta una serie di regole progettate per frenare le spese eccessive dei club; regole che non si sono rivelate così efficaci come molti speravano.
Si teme, inoltre, che l’enorme quantità di denaro che gravita attorno al calcio possa favorire frodi e riciclaggio e che i club possano essere più vulnerabili rispetto alle aziende che applicano rigide misure antifrode, come le banche o i casinò online.
Il presidente della FIFA Infantino, in un recente evento pubblico, ha dichiarato di voler assistere a un cambiamento duraturo nelle commissioni di trasferimento. Ritiene che il sistema stia mettendo in pericolo i club e necessiti di una revisione radicale per proteggerli: le tasse di trasferimento dovrebbero essere calcolate in modo equo, piuttosto che essere oggetto di speculazioni.
Come funzionerebbero i cambiamenti
Infantino vuole porre fine alla “natura speculativa” del mercato, che porta alle spese astronomiche di cui si è detto in precedenza.
Ha suggerito di introdurre un sistema di “calcolo matematico” che determini una tariffa equa per il giocatore e, durante alcuni colloqui con le varie parti interessate, ha presentato l’idea di una stanza di compensazione per i trasferimenti, che farebbe da intermediaria tra i club ricevendo e distribuendo fondi in base al valore calcolato del giocatore (in alternativa ai trasferimenti diretti che avvengono oggi).
Questo organismo aiuterebbe anche a rendere i trasferimenti più trasparenti e più facili da registrare, in teoria, e anche a ridurre le commissioni degli agenti, che Infantino ha definito ingiuste. Si riferiva ai 700 milioni di euro di commissioni degli agenti segnalati nel 2019 e, su questo aspetto, gode del sostegno del Parlamento europeo.
Il pacchetto di riforme proposto dalla FIFA, che include anche modifiche alle dimensioni della squadra e alle finestre di trasferimento, è abbastanza importante per Infantino, che è arrivato a chiamarlo il “pezzo forte” del suo mandato. Stando alle sue dichiarazioni, la FIFA è intenzionata ad applicare tali riforme nei prossimi mesi.
Queste modifiche aiuterebbero il calcio?
Le proposte di Infantino hanno diverse caratteristiche interessanti per molti tifosi, stanchi degli stipendi alle stelle e delle commissioni di trasferimento che dominano il calcio moderno.
In teoria, poi, una stanza di compensazione sarebbe anche una buona notizia per i club, che si sentirebbero meno sotto pressione per superare i rivali e farsi strada verso la gloria. Infine, il piano della FIFA di dare il 5% dei trasferimenti ai club emergenti è anche una buona notizia per quelli che accusano problemi finanziari dovuti alla pandemia.
Tuttavia, tali modifiche potrebbero non essere così facili da implementare. Le resistenze più ovvie verrebbero dai “super-agenti” del gioco, molti dei quali detengono un notevole potere nel mondo del calcio. Anche molti club potrebbero muovere delle obiezioni, temendo di ricevere compensi totalmente inadeguati per i loro giocatori di punta.
Se Infantino e FIFA riusciranno a superare queste sfide, i trasferimenti da 100 milioni di euro potrebbero diventare un ricordo del passato.