Il trofeo della Coppa del Mondo FIFA compie 50 anni. Un riconoscimento “milanese” – tra i più importanti, se non il più prestigioso nel mondo del calcio – ideato e realizzato dallo scultore Silvio Gazzaniga, scomparso nel 2016, fra l’agosto ed il settembre del 1971 nel laboratorio di via Volta (a due passi dall’Accademia di Brera).
Il trofeo – scrive Il Corriere della Sera – viene assegnato a chi vince il Mondiale dalla data della sua presentazione ufficiale sul bollettino della FIF nel gennaio del 1972. Due atleti stilizzati che, esultando, sorreggono il globo (6,175 kg su 36,8 centimetri di altezza).
«Mio padre veniva anche da opere religiose. Volle così stilizzare in quella statuetta, simboli che richiamassero la fede e proponessero linee riconoscibili in ogni parte del pianeta. Oggi tutto il lavoro svolto in preparazione di quel trofeo è riunito nel nostro deposito-museo, dove sono custoditi disegni, calchi e prime versioni in gesso. E quella prima copia in cera d’api, dipinta di rosso, che fu inviata in Svizzera. Per partecipare al concorso voluto dalla FIFA per sostituire la Coppa Rimet», ha raccontato al Corriere Giorgio Gazzaniga, figlio dello scultore.
«Ci mise due giorni a disegnarla e poi in pochi altri riuscì a realizzare un calco e la copia. Poi qualcuno telefonò: mio padre aveva vinto. Ma non ebbe tempo di gioire. Un conto era realizzare una copia in cera; un conto una in oro a 18 carati. Lui era un perfezionista, seguì in fonderia tutta la realizzazione nei minimi dettagli. E osservando la copia originale si notano: parti più lucide, altre più opache o a specchio. Quella Coppa aprì tante opportunità: gli commissionarono molti altri trofei sportivi, fra cui la Coppa UEFA», il ricordo del figlio dell’artista.