Serie A si gioca o no? Un centinaio di positivi al Covid, gli interventi delle ASL in ordine sparso, la linea dura della Lega Serie A ma comunque quattro partite verso il rinvio. Le ultime 24 ore nel mondo del calcio italiano sono state particolarmente caotiche, alla vigilia del rientro in campo dopo le vacanze natalizie. Proviamo allora a fare ordine, in una situazione che resta ancora in divenire, alla luce dell’esplosione dei contagi tra le squadre che potrebbe non essersi ancora fermata.
Serie A si gioca o no, la situazione dei club
Al rientro dalle festività, tutte le squadre di Serie A hanno fatto partire lo screening: tamponi per tutti, per verificare la disponibilità verso la prima giornata di campionato (in programma per oggi, 6 gennaio). Considerando il boom di contagi in tutta Italia e non solo, legati alla variante Omicron, il calcio non poteva esserne esente: in poco tempo quasi tutti i club si trovano costretti a comunicare diverse positività. C’è chi, come la Salernitana, si porta dietro i casi addirittura dall’ultima giornata del 2021 (e oggi ha 11 positivi con 25 persone in isolamento), ma c’è anche chi si vede scoppiare in mano un nuovo focolaio, come ad esempio Hellas Verona (10 positivi nel gruppo squadra di cui 8 calciatori) e Udinese (9 positivi di cui 7 calciatori) ma anche Torino (8 contagiati) e Bologna (8 positivi). Si arriva, così, a circa un centinaio di positivi in tutta la Serie A (tra gli altri anche 5 al Milan senza interventi delle autorità), ma i casi principali riguardano questi cinque club (insieme al Napoli, che analizzeremo a parte), considerando il peso dei contagiati e l’intervento delle ASL.
Serie A si gioca o no, l’intervento delle ASL
Comunicando i contagi, infatti, la frase più utilizzata dai club è stata: “Sono state allertate le autorità sanitarie locali”, le famose ASL (chiamate poi diversamente città per città, da ATS a Milano ad AUSL a Bologna). Che si sono mosse in ordine sparso nei cinque casi di cui sopra:
- Salernitana: il 5 gennaio l’ASL pone in quarantena gli 11 positivi del gruppo squadra e, inoltre, dispone l’isolamento per altri 25 componenti, vietando così la disputa delle gare nei giorni successivi;
- Hellas Verona: nonostante i 10 positivi, l’ASL concede il via libera al club veneto, che parte per La Spezia;
- Torino: il 5 gennaio l’ASL pone in quarantena gli 8 positivi e in isolamento tutto il gruppo squadra per 5 giorni;
- Bologna: il 5 gennaio l’AUSL mette in quarantena i positivi e isola tutto il gruppo squadra, spiegando che tutti i componenti “non potranno partecipare ad eventi sportivi ufficiali per almeno 5 giorni fino al 09/01/2022”. Secondo il Corriere della Sera, tutti i giocatori del Bologna sono vaccinati con due dosi da più di 120 giorni, con l’iniezione della terza dose che era prevista nei prossimi giorni;
- Udinese: il 5 gennaio l’ASL indica per i giocatori, “fermo restando l’isolamento fiduciario obbligatorio per i soggetti positivi, la quarantena o l’autosorveglianza dal 5 al 9 gennaio 2022 in base alle rispettive vaccinazioni”.
In definitiva, quindi, Salernitana, Torino, Bologna e Udinese si vedono costrette dalle rispettive ASL a non potere scendere in campo, sia per il turno del 6 gennaio che per quello di domenica 9 gennaio.
Serie A si gioca o no, il caso Napoli
Decisamente più particolare il caso legato al Napoli. I partenopei, infatti, sono stati colpiti da diversi casi Covid nei giorni scorsi, tra gli ultimi anche quello del tecnico Luciano Spalletti. Per diversi giorni, l’ASL Napoli 1 ha analizzato la situazione, giungendo ieri alla decisione: via libera alla squadra per la trasferta di oggi contro la Juventus a Torino, salvo l’isolamento per chi non avesse il Green Pass rinforzato (ovverosia chi non aveva la terza dose o era stato vaccinato da più di 120 giorni). Partono tutti i disponibili, quindi, con la società che applica il protocollo Figc del giugno 2020 che permette, anche per i contatti stretti, il tragitto casa-lavoro (quindi considerandolo come via libera per la partita). Atterrati a Torino, tuttavia, arriva un’altra notizia: la ASL Napoli 2 Nord ha infatti posto in quarantena Zielinski, Lobotka e Rrhamani, in quanto contatti stretti di positivi senza dose booster (terza dose) e la cui vaccinazione con seconda dose è avvenuta da più di 120 giorni. I tre giocatori però ormai erano con il resto della squadra a Torino: oggi si capirà se servirà un intervento anche della ASL torinese e se potranno giocare (al momento la partita non sembrerebbe in dubbio), ma il dubbio resta.
Serie A si gioca o no, la posizione della Lega
Alla luce delle decisione delle ASL, come si è mossa la Lega Serie A? Tirando dritto. Nonostante tutti i club abbiano chiesto formalmente il rinvio, a nessuna società è stato concesso: non si vuole creare alcun precedente, il campionato deve proseguire. Il Consiglio di Lega, riunito nella serata del 5 gennaio, è stato unito e compatto nel dire no allo stop dell’intera giornata, soprattutto per problemi di calendario.
Non solo, perché la Lega è intervenuta anche sul tema protocollo: nelle prossime ore, infatti, verrà stilato un nuovo protocollo in stile Uefa, il quale prevederà che con 13 giocatori disponibili (di cui 1 portiere) ci sarà l’obbligo di giocare, anche pescando dalla Primavera. Protocollo che dovrebbe essere, tuttavia, valido a partire da domenica, quindi non dovrebbe essere preso in considerazione per la giornata di oggi. Inoltre, la Lega ricorrerà al Tar contro i provvedimenti delle Asl che non terranno conto delle disposizioni sulle quarantene del 30 dicembre scorso, ovverosia legato all’autosorveglianza per i contatti stretti con terza dose o vaccinati da meno di 120 giorni.
Serie A si gioca o no, cosa succede ora
La giornata di oggi, quindi, va verso un turno ridotto. Al momento (ma la situazione resta in divenire) si giocheranno sei partite:
- Sampdoria-Cagliari (12.30);
- Lazio-Empoli (14.30);
- Spezia-Verona (14.30);
- Sassuolo-Genoa (16.30);
- Milan-Roma (18.30);
- Juventus-Napoli (20.45).
Le quattro gare che salteranno sono invece:
- Bologna-Inter;
- Atalanta-Torino;
- Salernitana-Venezia;
- Fiorentina-Udinese.
Per queste quattro gare, si assisterà alle scene ormai diventate classiche: visto che la Lega Serie A non ha concesso alcun rinvio, Inter, Atalanta, Venezia e Fiorentina dovranno normalmente scendere in campo, con l’arbitro che dopo 45′, visto che l’altra squadra non si presenterà, darà il triplice fischio. Situazione che potrebbe ripetersi anche domenica, considerando lo stop a Bologna, Torino, Salernitana e Udinese che dovrebbe valere anche per il prossimo turno.
Il tema poi riguarda l’eventuale decisione del giudice sportivo: considerando il precedente di Juventus-Napoli dell’anno scorso (con il 3-0 a tavolino poi ribaltato dal Collegio di Garanzia del Coni), dovrebbe optare per non dare il 3-0 a tavolino a favore di chi si è presentato, ma valutando la causa di forza maggiore dovrebbe definire solo l’annullamento della gara e disporre il recupero. E il caos continua.
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