E’ iniziata la guerra della Serie A alle ASL per la disputa delle partite di campionato. Nell’attesa che mercoledì 12 gennaio si tenga l’incontro per trovare una linea comune, secondo quanto riportato da La Repubblica ieri la Lega ha depositato il primo ricorso contro una ASL: al TAR di Salerno, chiedendo l’annullamento del provvedimento con cui aveva di fatto messo in quarantena la Salernitana, o almeno del divieto di «partecipare a eventi sportivi ufficiali».
Il primo, non sarà l’ultimo secondo il quotidiano: i prossimi saranno contro l’ASL Friuli, l’AUSL di Bologna e l’ASL di Torino per quei provvedimenti che «impediscono il regolare svolgimento del campionato con gravissimi danni», con il blocco di diverse squadre che al momento non potrebbero scendere in campo domani.
In assemblea il tema è tornato in discussione. Ma la Lega non fa passi indietro: Lotito soffia sulla necessità di non rinviare nemmeno una partita per il timore di perdere soldi dalle tv (anche se il contratto prevede specificatamente la possibilità), la Lega difende il nuovo protocollo, che imporrà di giocare a chiunque abbia almeno 13 calciatori, anche a costo di schierare i Primavera (considerando i nati fino al 31 dicembre 2003).
Bologna, Udinese (ieri 5 nuovi casi, i giocatori positivi ora sono 12) e Torino non hanno ancora deciso come comportarsi, se insistere nella linea dura e disertare, visto che possono dimostrare in un ricorso la causa di forza maggiore dovuta al divieto di svolgere attività disposto dalle autorità sanitarie. Oppure se rassegnarsi a mandare i ragazzini, prospettiva che non affascina neanche le tv.