Un 2021 da record per Tim Cook, capace di triplicare lo stipendio di Lionel Messi, il calciatore più pagato al mondo. L’amministratore delegato di Apple si è infatti visto riconoscere un compenso di quasi 100 milioni di dollari, il 550% in più rispetto all’anno precedente (14,7 milioni). Dei 98,7 milioni ricevuti circa 82 milioni sono stati in azioni vincolate, che si sono andate a sommare ai 3 milioni di salario di base e ai 12 milioni di bonus. Senza contare le spese per aerei privati e per la sicurezza.
Il maxi-compenso di Cook si confronta con quelli striminziti di altri super manager della Silicon Valley. Elon Musk di Tesla e Mark Zuckerberg di Meta, ad esempio, hanno riportato nel 2020 salari fra 0 e un dollaro. Ma, come dicevamo, triplica quasi l’ingaggio di Lionel Messi al Paris Saint-Germain: il campione argentino, sbarcato la scorsa estate alla corte dei parigini dopo essersi liberato a zero dal Barcellona, ha firmato infatti un accordo da circa 35 milioni di euro a stagione con il club di proprietà qatariota.
Cifre, quelle legate al compenso di Tim Cook, che non sono tuttavia nemmeno le più alte tra i top manager statunitensi. Secondo l’ultimo rapporto Executive Paywatch, pubblicato dalla Federazione americana del lavoro e dal Congresso delle organizzazioni industriali (AFL-CIO), nel 2020 i ceo delle società S&P 500 hanno ricevuto in media 15,5 milioni come compenso. Il primato è di Chad Richison, amministratore delegato e fondatore di Paycom, che l’anno scorso ha guadagnato 211 milioni di dollari. Sul podio anche Robert Kotick (Activision Blizzard) con 154 milioni e Leonard Schleifer (Regeneron Pharmaceuticals, Inc.) con 135 milioni.
I ceo più pagati, la classifica
- Chad Richison (Paycom Software): 211,1 milioni di dollari;
- Robert Kotick (Activision Blizzard): 154,6 milioni;
- Leonard Schleifer (Regeneron Pharmaceuticals): 135,3 milioni;
- Tim Cook (Apple): 98,7 milioni (nel 2021);
- Javier Rodriguez (DaVita): 73,4 milioni;
- H. Culp JR (General Electric): 73,1 milioni;
- Christopher Nassetta (Hilton Holdings): 55,8 milioni;
- G. Sievert (T-Mobile): 54,9 milioni;
- John Donahoe II (Nike): 54,4 milioni;
- James Heppelmann (PTC): 47,3 milioni.