Bono Vox (Foto Stephen Caillet / Panoramic / Insidefoto)

Sembra in piena crisi artistica Bono Vox, che ha dichiarato di “rabbrividire” per l’imbarazzo che prova con gran parte delle canzoni realizzate dai suoi U2 e ha rivelato che non gli piace nemmeno il nome della band. La ‘confessione’ del 61enne frontman è stata fatta al podcast Awards Chatter (di The Hollywood Reporter) e ripresa dalla Bbc.
Bono, a parte il brano ‘Vertigo’ del 2004, prova una certa difficoltà ad ascoltare la musica incisa sui dischi venduti in tutto il mondo e cantata per anni nei concerti di fronte ai tantissimi fan.

Il cantante irlandese, nonostante il successo planetario e la longevità del gruppo, ha raccontato di aver sentito una delle sue canzoni alla radio e di essere terribilmente arrossito in particolare per la sua voce. Per non parlare poi del nome, U2, ispirato all’aereo spia americano: “Nella nostra mente ricordava l’aereo spia, era futuristico. Poi è diventato una sorta di accettazione implicita di quello che quell’aereo significava. Non mi piace quel nome”.

Riascoltando I primi album della band, tra cui ‘Boy’, Bono ha detto che il suono è incredibile ma non la sua voce, che sente come ‘tesa’ e non molto ‘macho’. “Ero in auto – ha spiegato – e hanno suonato alla radio una delle nostre canzoni. Sono diventato di colore scarlatto. Sono così imbarazzato”.

Bono ha anche confessato che solo di recente è diventato un cantante, riferendosi alla sua voce. Ma il rocker non va neanche fiero del nome U2. La pensa allo stesso modo David Howell Evans in arte The Edge (chitarrista) il quale non apprezza il gioco di parole che ne viene fuori. Allo stesso modo del nome ‘Beatles’ che in inglese fa assonanza con beetle, ossia scarabeo.

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