Duecentosettanta milioni per lo sport. A tanto ammontano gli aiuti che potrebbero entrare nel prossimo decreto ristori. Il Governo interverrà stanziando una serie di aiuti per tutta la piramide dello sport, dal vertice del professionismo fino alla piccola società dilettantistica di base, aggredita ora pure dal caro bollette, con l’aumento vorticoso dei costi per l’energia.
«Stiamo mettendo nero su bianco un provvedimento che vada a sostenere quelle realtà che in questo periodo hanno avuto dei costi elevati», ha detto nella mattinata di ieri la sottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali, a margine del convegno «YES – Youth, Education and sport», il progetto per la tutela dei minorenni nel mondo dello sport realizzato dal Dipartimento per lo sport con il supporto dell’ente di ricerca Indire.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, l’intervento più costoso si concentrerà su due problemi fondamentale: le bollette e i tamponi, alla luce della quarta ondata Covid. La cifra stanziata, per queste due difficoltà, è di circa 200 milioni, salvagente soprattutto per le società che gestiscono gli impianti e che fanno i conti più delle altre con gli aumenti che mordono i bilanci.
20 milioni verranno stanziati per la seconda fascia del professionismo, in particolare dalla Lega Pro, in merito al credito d’imposta sulle sponsorizzazioni. Infine, i 50 milioni rimanenti saranno destinati per le spese sanitarie, ovvero quello spese che serviranno per rispettare il nuovo protocollo per lo sport.
La novità è che per la prima tranche verranno escluse le big di Serie A, vale a dire quelle squadre che superano i 100 milioni di fatturato. La Lega di A, in particolare, con il suo presidente Paolo Dal Pino ha inviato alla sottosegretaria Valentina Vezzali una lettera-allarme senza nascondere il rischio che «i club gettino la spugna» di fronte all’emergenza se non ci saranno aiuti adeguati. Ora attende naturalmente l’approvazione del decreto per poter esprimere un giudizio. Un fattore fondamentale sarà l’eventuale possibilità di tornare al 50% di capienza negli stadi, obiettivo che la Vezzali sostiene raggiungibile «se la curva si abbasserà». L’eventualità di una conferma della quota di 5mila spettatori anche a febbraio produrrebbe una nuova mazzata sui conti delle società.
Intanto è sceso in campo anche il presidente del Coni. Giovanni Malagò ha annunciato per le prossime ore una lettera alla Vezzali per sollecitare interventi immediati che possano aiutare i diversi livelli delle attività sportive. «Avevano visto un po’ di luce e oggi invece si ritrovano di fronte al baratro e al timore di non farcela – ha detto ancora il presidente del Coni -. Tutti hanno bisogno di aiuto, più grande sei e più problemi hai, a cominciare dalle squadre di calcio. Sono tanti i temi sul tavolo, in primis c’è il problema del caro energetico e delle maxi bollette». Anche Gianni Petrucci, presidente del basket, si è associato al grido di allarme: «Noi siamo preoccupati per le mancate promesse del governo: oltre ai crediti d’imposta per le sponsorizzazioni, vogliamo i contributi a fondo perduto per i mancati incassi»<