Scommesse sportive limite vincite
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Anche lo sport fra i destinatari del decreto “sostegni ter” approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Ma le risorse sono poche: solo 100 milioni di euro diretti – spiega La Gazzetta dello Sport –, di cui però più della metà appartengono al “fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”.

I fondi stanziati si divodono sostanzialmente si dividono in tre filoni. Ci sono 20 milioni per il credito d’imposta per le sponsorizzazioni relativamente al periodo riguardante i primi tre mesi dell’anno. Provvedimento che interessa soprattutto la seconda fascia del professionismo calcistico, basket e pallavolo.

Arrivano 20 milioni anche per le spese sanitarie. Queste risorse andranno presumibilmente per i campionati di vertice (le uniche che interessano la Serie A), quelli che da protocollo devono fare più tamponi. Dovrebbe scomparire il tetto da 100 milioni di “valore di produzione” (i ricavi, ndr) che aveva impedito alle società più grandi di poter accedere alla prima tranche di rimborsi.

Infine, per quanto riguarda il finanziamento per le attività della base della piramide del sistema, viene specificato solo un vincolo: la metà dei 60 milioni di euro rimanenti «è destinata alle società e associazioni dilettantistiche che gestiscono impianti per l’attività natatoria». E le piscine compaiono fra le «attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica».

Resta poi ancora qualche fronte, primo fra tutti quello dell’allargamento del periodo di sospensione e rateizzazione dei versamenti fiscali e contributivi. Si tenta di allargare il rinvio, un provvedimento decisivo per la Serie A, che nel periodo della pandemia ha perso 1,1 miliardi. Quel che è certo, comunque, è che da questi provvedimenti il calcio ne esca con le ossa rotte.

In questi quasi due anni di pandemia, lo sport italiano ha ricevuto degli aiuti 2,5 miliardi circa), arrivati però sempre in maniera frammentaria e spesso senza una relazione diretta con le perdite subite rispetto al 2019. È mancato per esempio, un provvedimento che compensasse una parte della perdita da biglietteria, uno dei passaggi chiave – per fare un confronto – della politica francese (107 milioni nel 2020, 110 nel 2021 e un’analoga cifra in via di stanziamento per il 2022).

Senza dimenticare che questo periodo di incertezza sta producendo una forte decrescita della domanda di sport. Secondo alcuni enti di promozione – con le federazioni invece va un po’ meglio – si stanno perdendo la metà dei praticanti.

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