Come funziona elezione presidente della Repubblica
(Foto Serena Cremaschi Insidefoto)

Come funziona elezione presidente della Repubblica? Quello che il Parlamento eleggerà sarà il tredicesimo presidente della Repubblica. Il Presidente sarà eletto in base alle regole stabilite dalla Costituzione negli articoli 83, 84, 85 e 86. Tolti i casi eccezionali che questa volta non si presentano (dimissioni, fine della legislatura, Camere sciolte), l’elezione dovrebbe avere un iter normale che prevede la convocazione del Parlamento in seduta comune, tre votazioni a maggioranza dei due terzi e le seguenti votazioni a maggioranza assoluta, tutte rigorosamente a scrutinio segreto.

Chi elegge il presidente della Repubblica

L’elezione del presidente della Repubblica è indiretta: non saranno i cittadini a votare, ma il Parlamento. Gli elettori, che devono scrivere un nome su schede consegnate dai commessi di Montecitorio, sono dunque i senatori, i deputati e i delegati regionali (“tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato”).

La platea è composta in questa legislatura di:

  • 320 senatori,
  • 630 deputati,
  • 58 delegati regionali.

La maggioranza dei due terzi sarà di 672 voti, la maggioranza assoluta di 505. Comunemente si parla della platea elettorale come di “grandi elettori”

Votazione presidente della Repubblica quando, le date

La prima votazione è prevista per lunedì 24 gennaio alle ore 15. Ci sarà soltanto uno scrutinio al giorno, a partire dalle ore 15, fino all’elezione.

Come funziona elezione presidente della Repubblica

La sede fisica delle votazioni è l’aula di Montecitorio. Sono previste due chiame per ogni gruppo di elettori, ovverosia una sorta di appello per verificare le presenze. I senatori a vita, i senatori, poi i deputati e infine i delegati regionali in ordine alfabetico, sfilano sotto allo scranno del presidente e depongono la loro scheda nelle urne che si trovano dentro due cabine allestite per l’occasione.

Non è prevista nessuna dichiarazione in aula, né di voto né di apertura di un dibattito poiché il Parlamento in seduta comune è considerato per prassi seggio elettorale, anche se in passato questa prassi è stata contestata. Ovviamente la pandemia comporterà qualche piccola novità in queste procedure. Subito dopo la fine delle due chiame dai banchi della presidenza si svolge lo scrutinio che prevede la lettura a voce alta dei nomi scritti sulle schede, a eccezione delle schede nulle.

Come funziona elezione presidente della Repubblica, quorum e maggioranza

Nei primi tre scrutini, è necessaria la maggioranza qualificata dei grandi elettori, ovverosia i due terzi, pari a 673 voti.

Dal quarto scrutinio basta la maggioranza assoluta, ovverosia il 50% dei voti più uno, fissato a 505 voti.

Il voto è segreto, ma a volte si è cercato più o meno furbescamente, di aggirare l’ostacolo. Se è ammessa la scheda bianca, che è un voto vero e proprio, è contemplata anche l’astensione come non voto.

Una volta eletto il Presidente della Repubblica il Parlamento in seduta comune viene riconvocato per assistere al la cerimonia di insediamento che prevede il giuramento sulla Costituzione e un discorso, detto appunto di insediamento.

Chi può essere eletto presidente della Repubblica

Può essere eletto qualunque cittadino italiano, che abbia compiuto 50 anni e goda dei diritti civili e politici.

Chi sono i senatori a vita

Al 2022 sono in carica sei senatori a vita:

  • il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano
  • Mario Monti,
  • Elena Cattaneo,
  • Renzo Piano
  • Carlo Rubbia,
  • Liliana Segre.

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