Incentivi auto elettriche
Mario Draghi (Photo Pool Stefano Carofei Insidefoto)

Cosa vuol dire franchi tiratori? Un termine che torna di attualità con l’elezione del presidente della Repubblica che si sta tenendo in questi giorni. Si tratta – come noto – di una locuzione che da anni è usata perlopiù in politica in riferimento a chi, grazie al voto segreto, esprime una preferenza diversa da quella del proprio gruppo, schieramento o partito.

Cosa vuol dire franchi tiratori – L’origine del termine

La frase – spiega tuttavia Il Post in un articolo di approfondimento – è vecchia di almeno un paio di secoli e che ha a che fare con il contesto bellico. La locuzione arriva dalla Francia (franc-tireurs) ma in questo caso “franco” significa “libero”. Pare che per la prima volta si parlò di franchi tiratori alla fine del Settecento, negli anni della Rivoluzione francese, in riferimento a singole persone o piccoli gruppi di fanteria leggera che combattevano una sorta di guerriglia autonoma e non dipendente dagli ordini o dai piani a cui doveva invece sottostare l’esercito regolare.

L’espressione franc-tireurs ha varie occorrenze nei decenni successivi, in particolare in occasione della guerra franco-prussiana combattuta tra il 1870 e il 1871. In quel periodo si definivano franchi tiratori i singoli combattenti (o i combattenti in piccoli gruppi) che, spesso nascosti in centri abitati, sparavano con i loro fucili contro soldati nemici. In questo caso “franco” vuole dire “libero da ordini”; non “francese”.

Cosa vuol dire franchi tiratori – L’uso politico

Dalla Francia la parola si diffuse anche in Italia, tanto che viene ritrovata nell’italiano scritto dal 1870, all’interno di cronache giornalistiche sulla guerra franco-prussiana. Treccani spiega che fu negli anni Cinquanta del Novecento che la locuzione si spostò dal contesto bellico verso il «linguaggio politico e giornalistico italiano» dove prese a essere usata in senso figurato per indicare «il rappresentante di un partito o di uno schieramento che, in votazioni segrete di organi collegiali, vota in modo diverso da quello concordato o ufficialmente deciso dal proprio partito o schieramento».

In politica, in pratica, i franchi tiratori usano spesso il segreto per agire contro la loro parte. Nei due contesti – quello bellico e quello politico – le locuzioni descrivono insomma atteggiamenti in parte diversi. In politica italiana le più note e seguite votazioni segrete sono proprio quelle per eleggere il presidente della Repubblica, e infatti è in queste occasioni che diventa molto in voga l’espressione.

TUTTA LA SERIE A TIM È SOLO SU DAZN: 7 PARTITE IN ESCLUSIVA E 3 IN CO-ESCLUSIVA A GIORNATA. 29,99 EURO/MESE. ATTIVA ORA. DISDICI QUANDO VUOI

PrecedenteGli agenti di Osimhen ricorrono al Coni contro il Napoli
SuccessivoSerie C, 10 turni a un calciatore della Vis Pesaro per razzismo