Come anticipato da Calcio e Finanza, l’Inter ha ufficializzato nella serata di ieri la chiusura del bond da 415 milioni di euro. Tra i sottoscrittori, con una quota, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore ci sarebbe il colosso californiano degli investimenti alternativi Oaktree. Il bond ha visto agire Banca Rothschild in qualità di financial advsor e Goldman Sachs come global coordinator e bookrunner.
I 415 milioni del nuovo bond, come spiegato dalla stessa società nerazzurra, serviranno a rifinanziare l’attuale debito: cioè 375 milioni dei bond precedenti che scadevano quest’anno e una linea di finanziamento da 50 milioni fornita negli anni passati dalla stessa Goldman Sachs e sindacata con altre due banche. L’obbligazione da 415 milioni è stata collocata a un tasso del 6,75%, rispetto al 4,8% della emissione precedente da 300 milioni.
Tornando ad Oaktree, si stringe quindi sia a livello di holding lussembughese, controllata dagli Zhang, sia a livello di club, il ruolo di principale finanziatore del fondo californiano, uno dei grandi investitori internazionali del settore con gestioni per 158 miliardi di dollari e quartier generale a Los Angeles.
In base alle indiscrezioni raccolte, non è stato possibile sapere quale fetta del bond Oaktree avrebbe acquisito. In ogni caso la società americana – sottolinea ancora Il Sole 24 Ore – era già uno dei bondholder delle precedenti emissioni (per complessivi 375 milioni) che l’Inter ha ora dunque rifinanziato completamente.
La stessa Oaktree ha concesso un maxi-prestito da 275 milioni di euro alla holding lussemburghese della famiglia Zhang, cioè il veicolo Grand Tower, che a propria volta controlla a catena l’Inter. Di questa somma 75 milioni sono stati già concessi da Grand Tower all’Inter nello scorso giugno per pagare le scadenze di liquidità del club.