La novità è ormai nota. Il tanto discusso indice di liquidità sarà alzato nel prossimo futuro, ma non bloccherà più il mercato e peserà “solamente” sull’iscrizione al massimo campionato italiano. Finora – ricorda Repubblica – Affari&Finanza – non rispettare le direttive che regolano l’indice di liquidità comportava l’impossibilità di muoversi sul mercato.
Ma a partire dalla prossima stagione, chi supera i limiti non potrà iscriversi al campionato, anche se nel frattempo potrà muoversi sul mercato. L’indice di liquidità – va ricordato – è il rapporto tra quanto si spende e quanto si incassa. Non può superare un certo limite: la Covisoc, la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistico, due volte all’anno controlla che il parametro non venga superato.
Nel caso, scatta la sanzione. Fino ad ora il blocco del calciomercato, dal prossimo anno la mancata iscrizione. Non si tratta però dell’unico cambiamento: l’indice è ora 0,6 (era 0,8 lo scorso anno) ma arriverà a 1 nel giro di tre o quattro anni. Saranno inoltre introdotti altri due parametri: livelli di indebitamento e il rapporto ricavi/costo del lavoro.
Sulla carta una sanzione più grave, ma in realtà un modo per consentire alle società di avere più tempo per mettersi a posto. La novità fa parte dei tentativi del presidente della FIGC Gabriele Gravina di aiutare le società sulle quali gravano le difficoltà finanziarie causate dalla pandemia. In pratica, facilitando il più possibile il rispetto delle regole ma allo stesso tempo non impedendo che le società possano rafforzarsi.
Perché alla violazione dell’indice di liquidità si può porre rimedio mettendo mano al portafoglio: con un aumento di capitale o con versamenti diretti dei soci per coprire le perdite. Oppure proprio con il mercato, che per molti presidenti, viste le difficoltà legate all’emergenza Covid, rimane l’unica possibilità.