Mondiale per Club calendario
(Photo by Giuseppe CACACE / AFP) (Photo by GIUSEPPE CACACE/AFP via Getty Images)

Nella giornata di giovedì ha preso il via la nuova edizione Mondiale per Club. Un torneo che sulla carta – almeno inizialmente – avrebbe dovuto cambiare format, con la partecipazione di 24 squadre, rivoluzione rimandata a causa della pandemia, che ha costretto gli organizzatori anche a cambiare la data della manifestazione.

Alla fine, la scelta è ricaduta sull’inizio di febbraio. A rappresentare l’Europa ci sarà il Chelsea – fermo dal 23 gennaio – e che oggi giocherà in FA Cup col Plymouth per poi viaggiare verso Abu Dhabi dove mercoledì affronterà la vincente di Al Hilal-Al Jazira, derby saudita tra una formazione di Riad vincitrice della Champions asiatica e una di Abu Dhabi che partecipa in quanto squadra di casa.

Se i Blues supereranno l’ostacolo sabato si giocheranno la finale coi brasiliani del Palmeiras o la vincente di Monterrey-Al Ahly. La squadra africana che è costretta a rinunciare a sei giocatori, tra cui il portiere, in nazionale. Domani l’Egitto gioca la finale di Coppa d’Africa col Senegal a Yaoundé, Camerun: una perfetta fotografia – spiega La Gazzetta dello Sport – dell’attuale cortocircuito del calendario.

Ma anche il Chelsea farà fatica ad avere il portiere senegalese Mendy, ed è stato costretto a spostare il derby di Premier con l’Arsenal di sabato. Il tutto con i grandi tornei europei che si sono appena fermati per il doppio turno di qualificazione a Qatar 2022 delle Nazionali sudamericane, coi club del nostro continente che però hanno perso per 5 settimane i giocatori impegnati in Coppa d’Africa.

Competizione che continua ad avere cadenza biennale (sulla stagionalità ci sono invece problematiche legate alle condizioni climatiche), scelta che per Tuchel – tecnico del Chelsea – ha una spiegazione precisa: «Ormai non è più una questione di qualità ma solo di quantità. La gente vuole vedere calcio di livello e interpreti di qualità, ma per produrlo ci vogliono giocatori freschi e in salute, non stanchi e infortunati».

«Abbiamo bisogno di un calendario più scarico. Nell’ultimo anno il Chelsea ha giocato 67 partite o giù di lì, e se aggiungiamo le competizioni con le nazionali e le qualificazioni Mondiali si arriva a una cifra di partite immensa, lo sforzo è enorme», ha aggiunto l’allenatore.

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