Il Newcastle introduce un salario minimo per i propri dipendenti. Il club che milita in Premier League, e che di recente è stato acquisito da un consorzio guidato dal Public Investment Fund dell’Arabia Saudita, ha presentato una domanda alla “Living Wage Foundation” per diventare un Living Wage Employer. Ad annunciarlo è stata la stessa società con una nota ufficiale.
Conosciuto come “salario minimo reale”, il regime calcola in modo indipendente un tasso minimo di retribuzione in linea con il costo della vita e di conseguenza stabilisce un punto di riferimento per i datori di lavoro che desiderano garantire al proprio personale uno stipendio equo e – di conseguenza – uno stile di vita in linea con i costi che lo circondano.
A seguito della richiesta volontaria promossa dal club, retroattiva a partire dal 1° febbraio 2022, tutti i dipendenti del Newcastle saranno pagati un minimo di 9,90 sterline all’ora, una cifra – spiega la società inglese – superiore al salario minimo nazionale e al salario minimo nazionale.
«Riconosciamo che le nostre persone, compreso il personale – la maggior parte dei quali vive nella nostra comunità locale – e i nostri tifosi, sono al centro di tutto ciò che facciamo. Apprezziamo il contributo di tutti i dipendenti e riconosciamo che le operazioni quotidiane del club, comprese le partite, non potrebbero avvenire senza il loro duro lavoro e dedizione», ha spiegato il Newcastle a supporto di questa iniziativa.
«Il Newcastle United – prosegue ancora la nota ufficiale – è pienamente impegnato a sostenerli, anche attraverso salari che riflettano il loro valore e soddisfino le esigenze quotidiane degli individui e delle loro famiglie – non solo il minimo imposto dal governo». La co-proprietaria del club, Amanda Staveley, ha dichiarato: «Questa è una parte importante della nostra strategia per le persone mentre lavoriamo insieme per introdurre la nostra nuova visione».