Il Governo entri, come Cassa Depositi e Prestiti, nel capitale di Stellantis. È questo il suggerimento fornito dal Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) al governo, come riportato dal sito di MF – Milano Finanza.
“In esito a tale operazione, si registra uno spostamento del baricentro di controllo del neo costituito gruppo sul versante francese, con ricadute già evidenti nel settore dell’indotto connesso con le linee di produzione degli stabilimenti italiani”, si legge nella relazione annuale del comitato di controllo sui servizi, pubblicata oggi, che dedica un capitolo alle conseguenze della fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot per un settore strategico dell’industria italiana.
“Peraltro, va osservato che la quota detenuta dall’azionista pubblico francese è cresciuta dopo l’operazione di fusione, determinando una distribuzione della proprietà diversa da quella precedentemente annunciata”, prosegue il rapporto, facendo riferimento alla quota del 6,5% detenuta da Bpifrance.
“Al fine di preservare gli interessi nazionali nell’industria automobilistica, le cui ramificazioni risultano estremamente significative nel panorama economico nazionale, potrebbe essere valutato un interessamento di Cassa depositi e prestiti, il cui eventuale ingresso nel gruppo industriale potrebbe favorire un ribilanciamento di pesi tra la componente francese e quella italiana, così proteggendo le tecnologie e l’occupazione”, conclude il Copasir.
Un intervento di Cdp, spiega tuttavia MF – Milano Finanza, al momento appare poco probabile, alla luce dei dedlicati equilibri interni nel capitale di Stellantis e del troppo stretto rapporto fra Italia e Francia, fresche di sigla del nuovo Trattato di Alleanza.