La Premier League non smette di battere record in termini di diritti televisivi. Il nuovo accordo triennale per la trasmissione dei match del massimo campionato inglese tra Regno Unito ed estero infrangerà la barriera dei 10 miliardi di sterline. Non solo, per la prima volta i ricavi dai diritti tv esteri supereranno quelli dai diritti tv nazionali.
Come riporta l’autorevole quotidiano inglese The Times, gli accordi internazionali per il ciclo 2022-2025 avranno un valore complessivo di 5,3 miliardi di sterline, in aumento del 30% rispetto al triennio precedente, mentre i diritti nazionali porteranno 5,1 miliardi di sterline, per un totale di 10,5 miliardi di sterline (12,5 miliardi di euro) considerando anche i contratti commerciali. Cifre straordinarie considerando anche il prolungarsi dell’emergenza Coronavirus.
I nuovi contratti dovrebbero portare i campioni della Premier League a incassare 176 milioni di sterline la prossima stagione (209 milioni di euro), rispetto ai 153 milioni di sterline del 2021/22, con il club ultimo in classifica che vedrà 106 milioni di sterline garantiti (126 milioni di euro). Con una modifica sulle regole di distribuzione degli introiti approvata nel 2019, la crescita dei proventi da diritti esteri avrà un impatto maggiore sui ricavi dei top club.
Il fatto che i diritti esteri varranno più di quelli nazionali è una novità per il calcio: ad esempio, il 58% dei ricavi televisivi della Liga spagnola, che è meno della metà di quelle della Premier League, proviene da accordi nazionali. A parte Premier League e Liga, negli ultimi due anni tutti gli altri grandi campionati hanno registrato un calo degli introiti televisivi.
I contratti che hanno fatto registrare il “salto” maggiore sono, ad esempio, quello con la NBC per i diritti 2022-2028 negli USA, che ora vale 2 miliardi di sterline. La stessa cifra versata da NENT per sei anni di diritti in Scandinavia. La Premier League si è assicurata inoltre maggiori ricavi dal Brasile e dal resto del Sudamerica, e più recentemente in Giappone e Corea, dove Eclat sostituirà DAZN.
Passando a un confronto con il mercato televisivo della Serie A, il paragone è impietoso. Gli accordi nazionali porteranno al massimo campionato italiano 927,5 milioni di euro in media a stagione fino al 2024, per un totale di 2.782,5 milioni di euro in tre anni (840 milioni a stagione da DAZN e una media di 87,5 milioni a stagione da Sky).
Passando invece ai diritti tv internazionali, la cifra si riduce notevolmente e dovrebbe arrivare a poco più di 200 milioni di euro a stagione (in calo rispetto ai 370 milioni del triennio 2018/21, con i ricavi spinti dall’accordo con beIN Sports per il Medio Oriente). Questo significa che la Serie A incasserà complessivamente oltre 600 milioni di euro dall’estero nel triennio 2021-2024.
In totale, tutti i diritti tv porteranno al massimo campionato italiano poco meno di 3,4 miliardi di euro, un po’ più di un quarto rispetto ai ricavi della Premier League. Anche il rapporto tra diritti nazionali e internazionali non regge il confronto. Se i club inglesi hanno appena festeggiato uno storico sorpasso, le entrate della Serie A dall’estero valgono appena il 17,7% della cifra complessiva.
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