«Non andare al Mondiale sarebbe un’altra brutta pagina della nostra storia. Ma gli stessi soggetti che attribuirebbero la mancata qualificazione al presidente federale poi non fanno niente per favorirla. Un atteggiamento dicotomico senza giustificazione». Il presidente della FIGC Gabriele Gravina non le manda a dire e attacca sul tema del tempo concesso alla Nazionale per preparare i playoff di marzo per accedere a Qatar 2022.
Intervenuto a Radio anch’io sport, Gravina torna sull’eventualità che il campionato si fermi per dare spazio a Mancini in preparazione degli spareggi: «Abbiamo chiesto rinvio del 20 marzo, ma il calendario è super intasato. Speriamo fino all’ultimo giorno che la Lega decida. In quei giorni ci sono anche le gare di coppa, che non aiutano».
«Ma il progetto della Nazionale è vivo e non si può esaurire con la vittoria dell’Europeo o con una ipotetica non qualificazione, si va avanti lo stesso. Il nostro calcio ha bisogno di togliere ruggine e ragnatele che si sono formate all’interno del nostro mondo», ha aggiunto ancora il presidente federale.
«Non c’è nessuno scontro, tra Lega e FIGC sono in gioco piuttosto due visioni contrapposte del presente e del futuro del calcio, io sono per la modernizzazione e le riforme altri sono per l’immobilismo e il conservatorismo come nel caco delle multiproprietà», ha rincarato la dose Gravina parlando dei problemi di governance.
«Sui principi informatori noi abbiamo agito con rispetto abbiamo cercato di discutere per individuare tutte le soluzioni per non fare implodere un già fragile equilibrio nell’assemblea di Lega di Serie A. Mi spiace quando si parla di riforma e futuro e poi si creano ostacoli e blocchi per applicare principi di democrazia», ha concluso.
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