Quell’unico foglio con scritto Bonomi, depositato nell’urna della votazione per il nuovo presidente durante l’assemblea di oggi della Lega Serie A, potrebbe trarre in inganno. Ma in Lega, si sa, la situazione raramente è chiara ed evidente, soprattutto quando si parla di elezioni e voti.
“Carlo Bonomi? Non l’abbiamo bruciato, in realtà non doveva essere nemmeno votato nell’elezione di oggi”, ha spiegato l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta all’uscita dall’assemblea in via Rosellini. E in effetti, quel solo voto al presidente di Confindustria non dovrebbe aver bruciato il nome di Bonomi, suggerito in particolare da Milan e Inter, come candidato a succedere a Paolo Dal Pino alla guida della Lega. Paradossalmente, anzi, per capire la battaglia sul filo del rasoio pare che l’unico voto a favore di Bonomi sia arrivato da chi, in realtà, è sul fronte opposto al manager.
Molto si capirà nei prossimi giorni, aspettando la nuova assemblea elettiva. Il passaggio infatti del quorum da 14 a 11 voti a favore, infatti, cambierà molto le carte in tavola e il nome di Bonomi sembra destinato a venire scritto su tante di quelle che oggi sono state schede bianche.
Molto dipenderà, inoltre, anche dalla volontà dello stesso Bonomi: le voci sul suo possibile addio a Confindustria rimangono, così come sullo sfondo rimane da valutare il tema della possibile incompatibilità rispetto al ruolo di presidente di Lega.
Non sarà certo una elezione facile, perché da oggi a fine febbraio (data entro cui la Lega ha indicato la volontà di chiudere il tema presidente) partiranno le trattative anche tra i club. E in ballo non c’è solo Bonomi, ma anche l’avvocato Gabriele Fava e Lorenzo Casini, 46enne capo di gabinetto del Mibact, che in questo momento sembra il nome capace di attirare più consensi sul fronte opposto in Lega rispetto a quello che spinge per il presidente di Confindustria. La posizione di diverse società, oggi, è che nel momento in cui ci sarà una vera votazione, per molti sarà difficile dire di no alla candidatura di un dirigente di alto profilo come chi ricopre la carica di numero uno della associazione degli industriali. Ma tutto, come dimostrato già negli ultimi giorni, in Lega cambia molto rapidamente.
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