Nasser Al-Khelaifi e Florentino Perez (Photo credit should read FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Chissà se i camerieri del Le Pavillon Ledoyen, ristorante da 3 stelle Michelin tra gli Champs-Elysées e la Senna, hanno lasciato o meno i coltelli a tavola. Perché probabilmente non è stato un clima di grande amicizia quello che ha caratterizzato il pranzo di oggi tra le massime dirigenze di Paris Saint Germain e Real Madrid, a poche ore dalla sfida d’andata degli ottavi di finale di stasera al Parco dei Principi. Seduti uno di fronte l’altro, i grandi sfidanti intorno al tavolo ovale erano da una parte Nasser Al-Khelaifi, patron del PSG, e dall’altra Florentino Perez, numero uno dei blancos, nel classico pranzo previsto da protocollo per le gare europee.

Un pranzo inizialmente previsto per lunedì, poi rinviato a oggi dal club francese. Qualcuno ha voluto vederci un po’ di malizia da parte dei parigini e lo stesso vale per i 26 minuti di ritardo con cui Florentino Perez si è presentato oggi al ristorante, ufficialmente perché la sua auto sarebbe stata fermata a un posto di blocco della polizia. D’altronde, il clima non poteva essere sereno: troppi i temi sul tavolo, figurativamente nell’occasione, in cui i due club si trovano su posizioni opposte.

A partire dal mercato, considerando che non è un segreto che l’obiettivo del Real Madrid sia quello di portare in Spagna Kylian Mbappè a parametro zero la prossima estate. Il campione francese infatti vedrà il suo contratto scadere il prossimo 30 giugno e dopo il tentativo della scorsa estate i blancos stavolta sono intenzionati a chiudere, anche se il PSG comunque resta della partite in chiave rinnovo. Senza dimenticare i piccoli sgarbi, come i (tanti) soldi francesi che hanno attirato una bandiera madrilena come Sergio Ramos a Parigi.

Il nome di Mbappè, nel pranzo durato circa un’ora e venti minuti, non è stato fatto, ma lo scontro tra parigini e spagnoli per l’attaccante è stato solo l’ultimo episodio di uno scontro di fatto già evidente in chiave Superlega. Se da un lato, infatti, Florentino Perez è stato ed è tutt’ora il principale fautore del progetto, dall’altro Al-Khelaifi è il dirigente che è uscito dalla vicenda probabilmente con il ruolo più forte, in stretta vicinanza con il presidente Uefa Aleksander Ceferin (altro grande nemico di Perez) sia come numero uno dell’Eca, l’associazione europea dei club dove ha preso il posto di Andrea Agnelli, sia come uno dei principali finanziatori della federcalcio continentale essendo anche il presidente di BeIN Sport (che verserà un totale di circa 500 milioni di dollari per trasmettere le coppe in Medio Oriente).

«Non starò molto a parlare del 18 aprile e di una “Superlega non così super” perché non mi piace soffermarmi su favole e fallimenti. Insieme abbiamo difeso gli interessi del calcio europeo per tutti: per i giocatori, i club, le leghe, le federazioni nazionali e, soprattutto, i tifosi», ha così commentato Al-Khelaifi nei mesi scorsi sul tema della Superlega.

Lo scontro si è poi spostato, così, su Mbappè. E dopo l’offerta rifiutata la scorsa estate, Perez ha poi voluto replicare così al rivale: «Noi cerchiamo di comprare i migliori giocatori, ma te lo devi permettere. Siamo arrivati in un momento in cui offri 200 milioni per un giocatore e non te lo vendono. Quando vanno in scadenza di contratto è meglio, ma adesso c’è la follia dei club gestiti dagli stati che non vogliono venderti i giocatori”Io combatto perché prevalga la gestione societaria, non i soldi che ti arrivano da fuori. Arriverà il momento in cui i primi trenta club in Europa saranno gestiti dagli stati, ma questo non è il principio della Comunità Europea. Sto combattendo per questo da quando sono arrivato qui».

Stasera, intanto, lo scontro si sposterà dalla tavola al campo, per i primi 90′ della sfida degli ottavi: ma quello tra Al Khelaifi, tra i principali fautori dell’accordo da 5 miliardi annui per i diritti tv con cui l’Uefa punta a chiudere definitivamente la partita Superlega, e Florentino Perez sembra comunque destinato a proseguire.

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Classe 1990, giornalista.

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