Daniela Cavallo Volkswagen
(Photo by Stuart Franklin/Getty Images)

Proposte ecologiche realizzate solo ai fini di marketing. Mentre il mondo chiede e si chiede che vengano ridotte le emissioni nocive, soprattutto in termini di gas serra ed anidride carbonica, alcune delle più grandi aziende a livello globale abbracciano la missione ecologista con progetti solo di facciata.

Secondo un report dell’associazione tedesca New Climate Institute, le multinazionali infatti non fanno granché per realizzare le proprie missioni sul clima. In sostanza, spiega il report, si tratta prevalentemente di Greenwashing, un ecologismo di facciata solo per far contenti i clienti e gli utenti finali. Nel report vengono analizzati i piani di 25 multinazionali (con fatturati da complessivi 3mila miliardi di dollari), che hanno dichiarato pubblicamente il proprio impegno per azzerare le emissioni, considerando che si tratta di società che nel 2019 hanno rappresentato il 5% delle emissioni globali di dioissido di carbonio. Ma, in media, la riduzione ottenibile sarebbe solo pari al 40%, invece dell’azzeramento delle emissioni promesso dalle società, con obiettivi raggiungibili in realtà solo molto tempo rispetto a quanto previsto dalle aziende nei rispettivi piani.

Secondo l’analisi, così, nessuna delle 25 società analizzate è riuscita a rientrare nel punteggio massimo ottenibile, ovverosia quello definito “di alta integrità”. Nella categoria “ragionevole integrità”, invece, si trova solo la danese Maersk, mentre Apple, Sony e Vodafone rientrano nella categoria “moderata integrità”.  Le altre 21 società, rientrano nelle categorie “bassa integrità” o “molto bassa integrità”. E si parla di colossi che vanno da Amazon ad Ikea fino a Volkswagen e BMW, passando anche per Google ed Enel.

Secondo i ricercatori “la rapida accelerazione delle promesse fatte dalle compagnie sul clima, insieme alla notevole diversità degli approcci scelti, rende più difficile che mai distinguere tra una reale leadership climatica e un greenwashing senza fondamento”. Ma, in generale, è l’approccio che è inadeguato: le società puntano a raggiungere gli obiettivi tramite misure di compensazione, soprattutto con rimboschimento e sviluppo di sistemi naturali di cattura del carbonio. “Almeno i due terzi delle compagnie si serve della rimozione dei gas nocivi attraverso le foreste o altre attività biologiche, che possono essere facilmente vanificate, ad esempio attraverso un incendio”. Inoltre, il raport punta il dito anche sulla poca trasparenza dei piani delle società esaminate. 

La graduatoria del New Climate Institute

Alta integrità:

  • Maersk;

Moderata integrità:

  • Apple;
  • Sony;
  • Vodafone;

Bassa integrità:

  • Amazon;
  • Deutsche Telekom;
  • Enel;
  • Glaxosmithkline;
  • Google;
  • Hitachi;
  • Ikea;
  • Volkswagen;
  • Walmart;
  • Vale;

Molto bassa integrità:

  • Accenture;
  • BMW;
  • Carrefour;
  • Cvs Health;
  • Deutsche Post DHL;
  • EON Se;
  • JBS;
  • Nestle;
  • Novartis;
  • Saint-Gobain;
  • Unilever.

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