Giovanni Agnelli BV accordo Fisco
(Foto: MATTEO GRIBAUDI/POOL/AFP via Getty Images)

Non solo Exor, anche la controllante Giovanni Agnelli BV, la cassaforte della famiglia Agnelli-Elkann che controlla Exor con il 52,99% e i cui soci possono essere appartenenti alla dinastia torinese, “ha definito con l’Agenzia delle Entrate, la società controllante Giovanni Agnelli B.V. (“GA”) ha definito oggi le proprie pendenze con l’Autorità Fiscale riferibili all’applicazione della PEX ai fini della determinazione dell’Exit Tax da parte della società uscente Giovanni Agnelli e C. S.a.p.az. per l’anno fiscale 2016″. Lo spiega in una nota la stessa Giovanni Agnelli BV. In totale lo Stato incassa così quasi un miliardo tra Exor e Giovanni Agnelli BV. 

“La Società ritiene di avere correttamente operato e di non aver commesso alcuna violazione della normativa applicabile nella determinazione della Exit Tax. Posto che la materia riguarda una complessa questione interpretativa, al solo fine di evitare tempi e costi di un rilevante contenzioso fiscale, la Società ha assunto la decisione di sottoscrivere l’accordo odierno che comporta il pagamento all’Agenzia delle Entrate di €203 milioni, di cui €28 milioni per interessi. La definizione dell’accordo non comporta né può essere interpretata come un’accettazione – né tantomeno una condivisione, neppure parziale – delle tesi sostenute dall’Agenzia delle Entrate”.

“La Società sottolinea che non le è stata irrogata alcuna sanzione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Non sussistono ulteriori questioni fiscali pendenti in capo a GA in relazione agli anni in cui essa ha avuto la residenza fiscale in Italia, per i quali risultano inoltre scaduti gli ordinari termini di accertamento”, conclude la Giovanni Agnelli BV nella nota.

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