Quando torna capienza 100 per cento
(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Si ricomincia dal 75% di capienza per gli stadi e dal 60% per i palazzetti. Nella serata di ieri è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto convertito in legge che riporta in auge la stessa situazione prima di Natale, quando l’aumento dei contagi ha costretto a riportare le capienze rispettivamente al 50 e al 35% (con due partite di Serie A con un tetto a 5mila spettatori).

Il calo della curva epidemiologica ha consentito di allargare le maglie. Insomma, stadi pieni per tre quarti, com’ era accaduto in autunno. Naturalmente i club non potranno fare i salti mortali per vendere più biglietti in poche ore. Ma è probabile che per le partite di domani, la novità possa essere metabolizzata con un aumento del numero di ingressi a disposizione (per chi ha il green pass rafforzato).

Resta da capire quanto il 75% possa rappresentare solo una veloce tappa per tornare al tanto agognato 100%. Gravina vuole cancellare il limite e anche la Vezzali vede il traguardo più vicino. Ieri, la sottosegretaria allo sport ha indicato l’obiettivo, «che sarà quello di tornare in tempi brevi a riaprire senza limitazioni tutti gli impianti e tornare a permettere a tutti gli appassionati di fruire delle emozioni dello sport dal vivo».

Tre le ipotesi sul tavolo. Quelle più prudenti rimandano alla fine dello stato d’emergenza, che dovrebbe chiudersi il 31 marzo. Tuttavia, una soluzione mediana sarebbe quella di far coincidere il gran ritorno proprio con la semifinale del playoff per i Mondiali con la Macedonia del Nord, in programma il 24 marzo a Palermo. C’è anche però chi spinge per anticipare anche perché ormai dopo l’Inghilterra e la Francia, che è ripartita a pieno regime il 6 febbraio, pure la Spagna cancellerà dal 4 marzo tutte le restrizioni. Resta solo la Germania, dove le capienze consentite oscillano fra il 25 e il 50% a seconda dei Lander.

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