Tra il nuovo San Siro e le prossime Olimpiadi di Milano-Cortina, il sindaco di Milano Giuseppe Sala guarda anche alla politica. E, come riportato da La Stampa, soprattutto guarda a un progetto di un nuovo partito politico, che vive di triangolazioni particolari e di uno sguardo ambientalista.
Prima della corsa per la conferma a primo cittadino milanese, Sala infatti aveva infatti scelto di aderire ai Verdi europei. «In Germania, in Francia, i verdi sono protagonisti. È tempo che quest’ onda verde, che impatta positivamente su salute, lavoro, economia, qualità della vita di tutti, arrivi finalmente anche qui da noi. E se parte da Milano, si diffonderà in tutta Italia», aveva spiegato. La sua volontà sembra quella comunque di rimanere sindaco, ma spingere su un partito o una lista elettorale che possa abbracciare interamente la causa green, cercando anche di affrancare l’ecologia dall’immagine fondamentalista.
Il suo obiettivo è quindi quello di diventare il punto di riferimento del cartello europeo per quanto riguarda i Verdi. A Roma ha trovato sponda a sinistra in Francesco Laforgia, Luca Pastorino, Loredana De Petris, e altri ex Pd, ex Leu, sostenitori dell’ecosocialismo. Ma la strada porta anche verso un altro Beppe, cioè Beppe Grillo. Il M5S aveva offerto sostegno a Sala, che però aveva rifiutato, ma lì si rifletteva sulle alleanze politiche, qui invece di una cosa nuova. Le strade ora sembrano essersi ravvicinate, anche perché Grillo sta pensando, dopo le difficoltà dell’ultimo periodo, di compiere una scelta estrema: superare il Movimento, riciclarlo in altro, con un nuovo nome e un nuovo simbolo.
Immaginando, così, anche una convivenza con Sala, già iniziata a progettare anche durante le elezioni per il presidente della Repubblica, quando, per dare un segnale, si era pensato anche di far apparire il nome del sindaco di Milano sulle schede durante le prime chiamate. Non se ne è fatto nulla, poi, ma il tema resta ed è trasversale, visto che Sala vuole anche incrociare culture differenti compresa quella liberale. Quindi ok a Grillo ma anche ok a Mara Carfagna, la ministra del Sud, che per Sala potrebbe diventare l’avamposto del partito/lista nel Meridione.
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